Ieri ha aperto ufficialmente la campagna elettorale il sindaco uscente Manlio Torquato.
Al teatro Diana di Nocera Inferiore erano presenti il gli ex sindaci Aldo Di Vito, Marilita Realfonso, Franco D’Angelo e Matteo Forte. Pubblico folto, in sala anche professionisti e docenti universitari come Roberto Galisi, Felice Ianniello e Antonio Fortino. È stata la vetrina per tutti i candidati delle sei liste a sostegno del sindaco, sul palco a presentarle di volta in volta i vari portavoce. Francesco Scarfò per il Pd, Prisco Palumbo per il Psi, Antonio Memoli per l’Udc, Ciccio Pagano per i Moderati per Torquato, Giancarlo Di Serio per Uniti per Torquato e infine il sindaco Torquato per la lista Torquato Sindaco.
Il sindaco uscente ha esordito nel suo intervento con una domanda: “Nocera rispetto a cinque anni fa, era meglio o peggio di oggi?”. Una domanda che pone una riflessione su ciò che è stato fatto. Il sindaco dopo aver bacchettato gli avversari su diverse affermazioni, ha illustrato la sua idea di città, cinque i punti principali: la questione finanziamento abitazioni di Montevescovado, il collettamento e la bonifica delle acque, la caserma Tofano e le politiche abitative. Manlio Torquato sul suo quinquennio ha usato un esempio: “Siamo motivati solo dalla necessità di governare una città complessa, sapendo dire anche di no. Siamo quelli del 2011 e siamo pronti ad aprire le braccia a posizioni nuove, ma anche quelli che non hanno cambiato campo. Dovremo utilizzare una metafora sulla nostra Amministrazione, abbiamo affrontato una gara di boxe con un braccio legato dietro. Quel braccio è stato il dissesto finanziario”. Poi ha anche aggiunto una osservazione sui candidati sindaci: “Sette candidati qualcuno dice che sono una ricchezza, mentre è una confusione. É ciò è stato fatto per evitare di far vincere il sindaco uscente”. Manlio Torquato ha parlato di “Grande Società” cioè di “Big Society”, quale modo per affrontare la sfida futura di questa coalizione, spalla a spalla per far fronte comune.
Infine il sindaco uscente ha così chiuso:”Abbiamo lavorato in modo intenso. La politica è l’arte più bella del mondo, la passione della mia vita. Fatta con impegno e onestà. Di nuovo ci siamo noi, w Nocera!”.
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache