Molti i giovani senza lavoro costretti ad emigrare. Chi rimane in zona trova occupazioni non qualificate e sottopagate. Con 7000 disoccupati, la comunità metelliana non può celebrare il Primo maggio.
CAVA DE’ TIRRENI. Istat ed Aire parlano chiaro, Cava de’ Tirreni non è una città a misura di giovani che cercano lavoro, ma potremmo azzardare per i giovani in generale alla luce della mancanza di attività ricreative, lavorative e socio-culturali, tranne quelle folkloristiche che sottraggono ragazzi dai tavolini dei bar brindando alla mancato saper cosa fare.
Data la premessa nella ricorrenza che cade oggi, è inutile festeggiare bensì sarebbe più giusto carta e penna alla mano cercare di disegnare un nuovo piano occupazionale che coinvolga ragazzi dai 18 ai 30 anni, studenti e non che cercano una minima indipendenza od una indipendenza totale, interventi mirati dove il datore di lavoro privato ha fallito o specula su necessità in quanto: molte piccole attività commerciali propongono contratti part-time che nell’effettività e in disprezzo dell’articolo 36 Costituzione diventano full-time e mal retribuite; maxistore e centri commerciali propongono contrati rinnovabili bimestralmente con zero festivi, una domenica mensile di riposo ed il resto dei giorni impiegati full-time. Retribuzione minima.
In questo scenario dominato dal non ascolto, non rispetto di competenze (qualcuno non è stato assunto per aver troppe competenze), spesso mal retribuito e l’assenza delle istituzioni locali a prendere provvedimenti di impiego, l’unica soluzione è emigrare, nel nord del Paese od in qualche metropoli europea, spesso abbandonando gli studi. Disoccupazione nazionale al 40%, regionale 52%, Cava de’ Tirreni: 53.659 abitanti, 25.000 impiegati retribuiti, 10.000 inoccupati, 7.000 disoccupati per la maggior parte giovani con diploma di scuola secondaria di secondo grado o neo-laureati.
Una città con un tasso di emigrazione femminile altissimo, 270 le ragazze che tra il 2015 e 2016 hanno lasciato la valle metelliana, l’Aire (anagrafe italiana residenti all’estero) calcola circa 60 giovani ragazzi all’anno che lasciano Cava de’ Tirreni per trovare occupazione all’estero, inserendo nel contesto il dato di invecchiamento rapidissimo della città con un’età media di 41 anni.
Adriano Rescigno – Le Cronache