Comizi di Paola Lanzara e Andrea Donato, a confronto le due piazze. Soft la campagna M5S che incamera il voto di protesta. Ha lasciato non poche perplessità la ricomparsa dell’ex sindaco defenestrato dal Pd a favore del Pd.
CASTEL SAN GIORGIO. Si rivede l’ex sindaco Pasquale Sammartino. L’uomo che doveva segnare la svolta del rinnovamento si presenta, e interviene, all’inaugurazione del comitato elettorale della lista di Andrea Donato alla frazione di Trivio ma, cosa che ha lasciato interdetti molti, sale anche sul palco a piazza Mercato per l’apertura della campagna elettorale di Andrea Donato. Sammartino parla ai sostenitori e ai fan del candidato sindaco del Pd senza fare alcuna menzione né delle elargizioni fatte poche ore prima delle sue dimissioni ad alcuni dirigenti (tra i quali alcuni incappati successivamente nell’inchiesta sui furbetti del cartellino) né della vicenda riguardante la moglie e che ora pende davanti alla Corte dei Conti.
La moglie dell’ex sindaco, infatti, Gilda Ginocchi, fu stabilizzata dalla giunta Donato (giunta in cui proprio Sammartino era assessore) con una procedura ritenuta in prima battuta illegittima da parte degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per questa vicenda la Corte dei Conti ha già chiesto le controdeduzioni alla giunta Longanella che però, durante il suo mandato si ritrovò essenzialmente solo davanti alla conclusione del periodo di prova delle stabilizzazioni della Mellini e della Ginocchi volute dalla giunta Donato. Sammartino, che non è candidato in questa tornata, ovviamente, si è guardato bene dal parlare anche della decisione della sua giunta di aumentare di circa il 40% le bollette della Tarsu ai sangiorgesi, senza dire che il suo vicesindaco, assessore all’Ambiente, Maria Giovanna Di Leo, non avrebbe messo in atto alcuna azione amministrativa efficace per recuperare dallo zio Nobile, patron dell’azienda conserviera Di Leo, parte di un contenzioso di oltre 700mila euro di Tarsu non pagata, che avrebbe potuto bilanciare da solo l’aumento in bolletta. Ma c’è di piu!
Insomma, Andrea Donato forse avrebbe fatto meglio a consigliare a Sammartino di restarsene a casa. Non sempre andare a braccetto con un ex sindaco serve a recuperare voti, nella fattispecie, forse, contribuisce a perderne parecchi a meno che non si condivida tutto il suo operato, o ancora peggio non si è colui che gli ha ordinato queste cose. Tornando alla campagna elettorale domenica sera comizi di apertura di Andrea Donato e di Paola Lanzara. La presenza di cittadini più o meno si è bilanciata anche se no- nostante la differenza delle due piazze qualche centinaia di citta- dini in più erano presenti al comizio della Lanzara e ciò rende incerto il risultato finale mentre i cinque stelle sembrano raccogliere più simpatie del previsto. La pro- testa, la delusione, la voglia di cambiamento che non va confusa con il rinnovamento anagrafico, rappresentano una fetta notevole di cittadini che questa volta riescono a canalizzarla con un voto che non è solo quello ai due contendenti in gara.
A rischiare di più per la presenza dei Cinque Stelle è senza dubbio la lista di Donato, un po’ perché il popolo della sinistra è tendenzialmente più propenso alla protesta ed un po’ perché molti degli elettori dei Cinque Stelle sono stati nel passato sempre molto vicini al leader del Pd tanto che tra i candidati pentastellati c’è addirittura una cugina di Donato. Comunque vada tra venti giorni Castel San Giorgio si scrollerà di dosso l’abito stretto di un lungo commissariamento prefettizio e le scelte torneranno democraticamente ai rappresentanti dei cittadini. Poi si aprirà la stagione della ricostruzione.