Chi semina vento raccoglie odio: non sono i titoli di un cineforum ma quanto sta accadendo nel comune che si appresta a votare.
CASTEL SAN GIORGIO. La confusione regna sovrana a Castel San Giorgio. Anche i big piangono. Chi semina vendetta raccoglie odio. Non sono i titoli di un cineforum, ma quanto sta accadendo nel comune che si appresta ad andare alle elezioni amministrative in un clima per alcuni di ultima spiaggia e per altri di resa dei conti. Nessuno dei quattro candidati che già si stanno confrontando ha le liste pronte, come Le cronache anticipava nei giorni scorsi. Tutti giocano a nascondere i nomi, ma non perché siano altisonanti o imbattibili, ma proprio perché non ci sono e quelli che ci sono non sono fulmini di guerra.
Con quattro liste oltretutto, cosa mai accaduta prima, le famiglie si dividono, le strade si biforcano e per dirla alla napoletana: «dividi ricchezza e diventa povertà». E’ vero che si abbassa il quorum per vincere, ma raggiungerlo sarà difficile per tutti. A parte le divisioni interne alla famiglia Di Leo che con Maria Giovanna fece il pieno elettorale due anni fa, ma che mal consigliata usò male l’autorevolezza della sua elezione, vicino ad Andrea Donato è restato il fratello, Vincenzo che potrebbe essere candidato proprio con l’ex sindaco insieme a Rosa Russo, Aniello Capuano e Vincenzo Lamberti oltre che Raffaele Gambardella l’unico vero nome nuovo e giovane tra i vicini a Donato.
Con Pina Esposito scenderà in campo l’ex consigliere Fiorenzo Lanzara e con Paola Lanzara ci saranno Giovanni De Caro, Raffaele Sellitto e quasi sicuramente anche Giuseppe Alfano. Con Michele Salvati invece un gruppo di giovani che dovrebbero rappresentare il rinnovamento e alcuni imprenditori molto noti nella zona.
Resta da vedere cosa succederà ai grillini alle prese con le diaspore interne e cosa accadrà tra l’Udc, il gruppo dell’ex sindaco Franco Longanella e quello di Manuel Capuano. Mancano pochi giorni alla presentazione delle liste ma a Castel San Giorgio è ancora il tempo delle mele….ma questo è un altro film.
Gianfranco Pecoraro – Le Cronache