Ecco i perché della riflessione.
NOCERA INFERIORE. Che stia danneggiando la sua figura e le possibilità di successo di una candidatura oggi come un domani è un fatto abbastanza chiaro. L’indecisione di Pasquale D’Acunzi a capitanare il centrodestra alle prossime elezioni come candidato sindaco sta diventando quasi una favola. Una favola che si trascina da settimane. Ma è un indeciso di natura Pasquale D’Acunzi? Un “pivello” della politica? Uno sprovveduto? Certamente no. D’Acunzi sa benissimo di trovarsi un candidato sindaco molto forte davanti, l’uscente Manlio Torquato.
Tutti speravano che Torquato passasse come succube del Pd alienandosi così le simpatie di sinistra e moderati. L’uscente primo cittadino, invece, non solo non è succube a sinistra (vedi la presenza di un forte Psi) ma sta aggregando moltissimi moderati (la presenza di Ciriaco De Mita in città ha lasciato il segno). Gli spazi di manovra per gli altri candidati si sono ridotti e D’Acunzi, che sciocco non è, al di là dei proclami di forte liste con Forza Italia (arricchite di sigle vuoti di candidati e voti) o FdI di nomi con un sostegno elettorale forte non ce sono. Del resto, anche la stessa alleanza con Edmondo Cirielli e Adriano Bellacosa sarebbe difficilmente giustificabile, dopo che ne chiesero le dimissioni da assessore della prima giunta Torquato in cambio della sopravvivenza dell’amministrazione comunale nel 2011 (il sindaco non accettò e si tornò al voto).
Come difficilmente è spiegabile l’alleanza con il consigliere regionale Alberico Gambino che ne chiese le dimissioni dall’Arlas. Insomma, pochi voti all’orizzonte, pochi grandi sostenitori con cui fare la battaglia e soprattutto con un passato comune non esaltante, liste senza nomi ecco perché D’Acunzi riflette a meno che non voglia fare un piacere a Fdi e Fi consentendo per avere una bandierina issata sulla scheda nel comune più importante al voto in provincia di Salerno o a qualche altro candidato sindaco.