Quel favorire le candidature a destra che a sinsitra non si capisce…

Manovre difficilmente “digeribili”.

NOCERA INFERIORE. Il grande interesse della sinistra a vedere scendere in campo la destra. Sembra paradossale. Almeno per l’ortodossia, politica ed etica, di cui tanti si dicono portatori, ma c’è chi sta favorendo la presentazione del maggior numero di candidati pure di quel settore che una volta veniva chiamato dei «fascisti». Insomma, pure i fascisti sono buoni per avere la possibilità di arrivare al ballottaggio. Una crisi di identità? Una realpolitik, per la serie chi vince vince, chi perde è fregato? O l’ambizione a rimettere le mani sul Comune?

Che la base della sinistra, specie molti giovani, abbia mal di pancia per l’alleanza con i Democratici e progressisti o, meglio la loro versione nocerina, è un fatto noto, nonostante i tentativi di recupero “postumo” fin quasi alla beatificazione di Antonio Romano. Romano, infatti, è quel sindaco che i movimenti ambientalisti e di sinistra contestarono duramente per la sua politica edilizia, basta ricordare la nostra-denuncia organizzata dal compianto Ciro Annunziata in piazza Municpio con le foto di tutte le costruzioni edilizie sorte durante l’amministrazione dell’allora primo cittadino della Margherita. Non sono state certamente dimenticate le lamentele per la gestione rifiuti, per modalità e risultati della giunta 2002-2010. Specie a sinistra, non sono nell’oblio le aspre contestazioni sulle decisioni di Romano per aver concentrato la maggior parte delle risorse sui lavori pubblici e poco su altre voci di bilancio: «Hanno messo i lampioni pure per illuminare la Cavaiola», si gridava al tempo prendendo ad esempio di spreco i doppi bracci dell’illuminazione pubblica a via Pucci.

E le invettive di tanti elettori di area contro il passaggio di Romano dal Pd in consiglio provinciale (fu atto dimettere Alfonso Buonaiuto per far entrare il sindaco nocerino) all’Api e poi verso il centrodestra: «E adesso ci viene a parlare della necessità di un partito di sinistra?». E come far finta di nulla di fronte alla lotta politica contro Rosario Cozzolino, imprenditore e consigliere comunale della Margherita, coinvolto anche nella vicenda degli appalti in Provincia. Per non parlare dei tanti che si sono scagliati contro il Pd delle primarie 2012, e che hanno gioito per l’inchiesta sul “sistema De Luca”, criticando i lavori pubblici a Salerno, specie quelli di piazza della Libertà e del Crescent e che ora vedono il consigliere comunale uscente Enrico Esposito vicino a Dp se non organico, pur essendo stato coinvolto con altri proprio in queste vicende.

Dov’è finita quella sinistra che prese le distanze dalla politica di Romano e che appoggiò Torquato? Per ora è finita abbracciata a quelle persone che loro stessi criticavano. Esempio Dino Ricciardi, assessore con Romano si era allontanato da quella esperienza tanto da appoggiare anche sui palchi Torquato nel 2011, diventandone assessore. Un’esperienza di governo della città durato un attimo per la sfiducia voluta dal centrodestra, quello stesso centrodestra di «pericolosi» e di cui oggi si invoca (e si lavora per) la partecipazione alle prossime elezioni.

Sarà una campagna elettorale dove non mancheranno i botta e risposta e soprattutto dove l’elettorato avrà difficoltà ad orientarsi. E’ vero che la gente ha memoria corta ma fino a un certo punto. E ai tanti puri della sinistra non è facile far digerire un passato recente. Quanto a quelli spinti a candidarsi, rischiano solo di fare un piacere ad altri facendo andare a ballottaggio Torquato mentre di loro non si avrà più notizia.

Gianfranco Pecoraro – Le Cronache
1-SPAZIO-PUBBLICITA'

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