Poca acqua nelle zone alte, favorito il basso vesuviano a scapito dell’Agro

Torquato: “La Gori ce la siamo trovati in casa dalle precedenti amministrazioni. Io votai contro”

Non si fermano le polemiche di alcuni residenti di Nocera Inferiore relative al servizio idrico, in determinate zone della città (vedi alcune abitazioni di Piedimonte), l’acqua arriva ai rubinetti attraverso elettropompe e l’uso di serbatoi. Una vicenda annosa già posta al sindaco Torquato e sulla quale l’amministrazione comunale si è attivata, oltre a vari solleciti in passato, anche una diffida alla Gori. I cittadini auspicano un intervento radicale e risolutivo, ma è la Gori a dover intervenire, come illustrato ieri in tv dallo stesso primo cittadino: “Questi problemi prima della Gori non c’erano, oggi esistono e forse perché viene favorita l’area sarnese-vesuviana e penalizzato l’agro, Piedimonte resta una zona più alta rispetto alla città. Prima avevamo dei pozzi nostri e questo problema non si verificava“.

Questione sollevata ieri anche dal candidato sindaco di Sinistra Nocerina, Alfonso Schiavo, su Facebook. La società di Ercolano è attualmente il gestore in toto del servizio idrico in tutto l’agro nocerino, da anni: con pochi comuni che fanno eccezione, come quello di Roccapiemonte. Sul disagio esposto e sul gestore idrico è scoppiata la polemica sui social, qualcuno si è anche posto la classica domanda: Ma quando si è insediata la Gori a Nocera Inferiore? È successo sotto l’amministrazione Romano, vi fu anche il tentativo da parte del sindaco di coinvolgere tutti i consiglieri comunali a far fronte unico contro l’entrata della Gori. Si scatenarono invece molte reazioni, diverse furono le polemiche sollevate, da più parti, vi fu anche un esposto denuncia in Procura da parte del presidente del Comitato Arenula (presunti “affari personali”, denunciati pubblicamente da una parte dell’opposizione).

La privatizzazione del servizio idrico, nonostante l’invito a resistere, si attuò, l’allora sindaco Antonio Romano firmò: Gori entrò nel 2008 in pianta stabile nella gestione delle risorse e del servizio idrico a Nocera Inferiore. Successivamente col commissariamento del Comune, nulla si poté fare sul nuovo gestore, come da prassi, in questi casi solo l’amministrazione ordinaria. Solo nel 2012 con l’elezione di Manlio Torquato, la Gori è entrata nell’agenda politica del sindaco. Il resto lo conosciamo: “Sono più di diciotto anni che mi occupo dell’acqua pubblica, lo facevo già da consigliere“, cosi Torquato in televisione.

L’attuale amministrazione entrata nella Rete dei Sindaci per l’acqua pubblica, si è affidata al sindaco di Roccarainola quale membro nell’EIC (Ente Idrico Campano), per la ripubblicizzazione dell’acqua, una lotta portata avanti in questi anni anche da comuni cittadini ed attivisti, come il comitato nocerino per l’acqua pubblica e dallo scomparso Ciro Annunziata. La strada verso il servizio idrico pubblico è stata tracciata, nella speranza che le battaglie di questi anni non siano vane e che il referendum del 2011 sia oggetto di una legge nazionale da parte del parlamento verso il servizio pubblico in tutto il territorio italiano.

Riguardo Nocera Inferiore, fu netto il no alla Gori da parte di Giuseppe Grassi, allora consigliere di opposizione e che evidenziò un presunto intreccio tra alcuni politici locali e parenti finiti a lavorare per la società di gestione idrica. Diversa invece la veduta di Pasquale D’Acunzi, al tempo consigliere provinciale, per l’imprenditore nocerino la Gori era una opportunità o un obbligo ed era giusto che l’amministrazione ne discutesse. Tra i due fu uno scontro a distanza, tant’è che si chiesero i nomi di tali privilegiati ed ancora oggi si attende la magistratura dopo l’esposto di Maurizio Benigno.

Ma le carte restano categoriche sull’argomento: l’amministrazione Romano disse sì alla Gori.

Le Cronache
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