Il vicesindaco di Roccapiemonte: «Pronti a tutelare le maestranze». Cirielli (Fdi) chiama il ministro del Lavoro. La protesta indetta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che reclamano il pagamento degli stipendi arretrati.
CAVA DE’ TIRRENI. Proclamato ieri mattina lo stato di agitazione dai sindacati rappresentanti gli operatori sanitari dei centri medici di riabilitazione ‘’Villa Alba’’ di Cava de’ Tirreni, ‘’Villa Silvia’’ e ‘’G.F Montesano’’ di Roccapiemonte gestiti dalla Silba SpA, attraverso un comunicato stampa che invita l’amministratore delegato a dare risposta entro ventiquattro ore sui motivi per i quali non sono stati erogati gli stipendi relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2017. Il comunicato siglato Cgil, Cisl e Uil si va ad aggiungere ad un clima già pesante ed in cerca di distensione per la quale ribadisce disponibilità il Vicesindaco del Comune di Roccapiemonte Guerrino Terrone che commenta:«Quello delle strutture Silba è un problema che si trascina da anni, scaturito ed orbitante da dissidi societari che si ripercuotono inevitabilmente sulle spalle di oltre trecentotrenta dipendenti mettendo a rischio l’azienda di settore più importante dell’Agro. L’Amministrazione di Roccapiemonte è da sempre pronta al dialogo anche alle luce dei tanti incontri affinchè siano salvaguardati degenti ed operatori, ma senza entrare nel merito delle questioni societarie, credo che i problemi della Silba siano generati solo dall’interno».
Dal gruppo dei Fratelli d’Italia interviene in merito alle faccende della Silba anche l’Onorevole di fratelli d’Italia Edmondo Cirielli:«Impossibile non essere preoccupati di una simile riduzione della capacità assistenziale ed occupazionale. Nei prossimi giorni investirò il Ministero del lavoro della problematica e chiederà risposte d’intervento a favore degli operatori». Dunque non viene escluso nei prossimi giorni un vis à vis tra l’Onorevole e Giovanni di Giura amministratore di una società bersaglio di franchi tiratori che colpiscono e manovrano tramite disinformazione facendo breccia negli animi provati degli operatori privi della spettante retribuzione da due mesi, retribuzione non corrisposta semplicemente perché le Asl competenti per territorio da agosto 2016 non corrispondo somme alla SpA sopra citata, con maggior riguardo alla struttura di ‘’Villa Silvia’’, in aggiunta si coniugano le difficoltà di pagamento incontrate dagli enti locali di Cava de’ Tirreni e Roccapiemonte relative all’arco temporale in cui era in vigore il dgrc.50/2012 che prevedeva il pagamento, da parte dei comuni, delle cifre relative ai ricoveri storici dove il comune di residenza era eletto in base alla struttura ospitante il paziente al primo ricovero.
Situazione ribaltata dall’operato a palazzo Santa Lucia di Vincenzo De Luca che con il dgrc.282/2016 conferma la competenza degli enti locali comunali, ma garantisce i pagamenti provenienti dalla regione attraverso le Asl di competenza, quindi oltre all’indecisione istituzionale sul tormentato pagamento da effettuare ed ammontante alla cifra di due milioni e trecentomila euro (1.300.000 euro dovuto dal Comune di Cava de’ Tirreni, 1.000.000 dovuto da Roccapiemonte). Al dato economico si accoda anche il dato umano della coscienza subaffittata della ‘’dinasty De Falco’’ che sistematicamente si affida a missive di giustifica alla mancata presenza agli incontri rivolte alle istituizioni, che per risolvere la problematica che le riguarda si affidano alla ‘’mano santa’’ del Governatore sollecitato tramite posta elettronica il 27 febbraio, arrivando alla constatazione finale che: il Tribunale delle Imprese sezione di Napoli nel gennaio scorso decreta lo scioglimento della società accantonando i rilievi di buona gestione, esponendo alla disastrosa ipotesi di trasferimento dei degenti e conseguente licenziamento degli operatori; scioglimento, stando a quanto accaduto dinanzi al notaio Iervolino di Nocera Inferiore il 2 marzo, non scongiurato data l’assenza assemblea dei soci e la non risposta a sindacati ed al Sindaco Andrea Pascarelli di Roccapiemonte, del gruppo De Falco che gode di amici ‘’importanti’’ e stampa compiacente.
Gli avvocati ritirano intanto le toghe dalla tintoria. Sin dacati e maestranze chiedono il sostegno di tutte le forze sociali e politiche non solo di Cava dè Tirreni e Roccapiemonte ma dell’intera provincia di Salerno per trovare una soluzione alla delicata vertenza.
Adriano Rescigno – Le Cronache