La lunga storia di 3 comuni concordi e uno no.
NOCERA SUPERIORE. Sempre più difficile la situazione del Piano di Zona dei comuni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio. Dopo vari incontri, in particolare tenuti dall’assessore alle Politiche Sociali di Nocera Inferiore Saverio D’Alessio, sembrava esserci un accordo di programma, come già anticipato prima da Cronache e poi da altre testate. “Protocollo o accordo“, confermato ieri in una tv locale anche dall’assessore alle Politiche Sociali di Nocera Superiore, Maria Stefania Riso. Senza un accordo sarà a rischio la gestione dei servizi sociali.
L’assessore Riso, ha illustrato in tv tutta la vicenda: “A seguito di alcuni incontri che ci sono stati, anche dopo che la Regione ha avviato una procedura di commissariamento del nostro ambito, abbiamo portato avanti una serie di trattative su una ipotesi di lavoro che sembrava abbastanza condivisa, anche dagli altri sindaci. La stesura di un accordo di programma, protocollo d’intesa, quello che poi si tradurrebbe nei fatti in una convenzione e che ci consentirebbe di lavorare da subito, riattivando o comunque attivando i nuovi servizi legati alla gestione dell’ambito: prendendoci nel frattempo il tempo per poter mettere insieme i famosi atti fondamentali che la norma richiede per l’avvio dell’azienda speciale. A fronte di questa cosa eravamo noi come comune ad attendere questo documento, che non è arrivato“.
L’assessore chiarisce che il comune di Nocera Superiore ha dato ampia disponibilità rispetto alla proposta portata al tavolo: “Ci chiediamo a questo punto quale sia effettivamente la soluzione, dato che era stata trovata. Mi pare di capire che non la vogliano più perseguire“. Nocera Superiore, aggiunge l’assessore, vuol chiudere l’accordo: “La politica deve dare risposte, noi dobbiamo dare risposte. Non possiamo tergiversare o fare come il sindaco di Nocera Inferiore Torquato dice “tatticismi”, non credo si possano più fare tatticismi. E arrivati a questo punto la Regione potrebbe evitare il commissario, se i sindaci avessero la capacità di trovare un ac- cordo. Accordo che ci auguriamo che possa ancora essere perseguito“.
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