«Abbiamo aperto subito un’inchiesta, non ci sono riscontri alle accuse»

Si valutano azioni giudiziarie nei confronti delle due donne intervistate. Il direttore sanitario smentisce l’intervista a Quinta colonna della donna che aveva portorito con il taglio cesareo: nessun corpo estraneo dimenticato nell’addome.

NOCERA INFERIORE. «Abbiamo aperto subito un’inchiesta interna. Non ci sono riscontri alle accuse della donna che ha rilasciato l’intervista. Non c’era nessun corpo estraneo nella donna. Ci sono anche esami radiografici che lo conformano. Ci riserviamo di adire ogni azione a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’ospedale e sanitari che hanno curato».
A rassicurare i cittadini è il direttore sanitario dell’ospedale “Umberto I”, Alfonso Giordano.

Non ci sarebbe stato, quindi, nessun corpo estraneo all’interno del corpo della paziente che lunedì sera ha denunciato un presunto caso di malasanità al reparto di ginecologia ed ostetricia dell’”Umberto I”. La pazienta è stata sottoposta a un parto cesareo durante il quale viene applicata una garza emostatica che non va rimossa in quanto si riassorbe autonomamente. Poco dopo l’intervento, la neomamma ha avuto un addome acuto (pancia gonfia) e si è ricoverata per una peritonite in atto con una nuova operazione e tutto è andato bene. Poiché la paziente ha subito a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro due interventi si sono formate alcune aderenze che dovevano essere rimosse chirurgicamente ed ha subito un terzo intervento. Per l’ospedale tutto si è concluso bene, con la paziente e la bambina in buone condizioni fisiche.

A poche ore di distanza la seconda smentita delle accuse mosse durante la trasmissione Quinta Colonna, in onda lunedì sera su Rete 4. Ieri, su Le Cronache l’intervista al primario della Chirurgia d’Urgenza e generale, Francesco Salzano che ha annunciato di sta valutando azioni giudiziarie nei confronti di Rossella, la ragazza di Nocera Inferiore che aveva denunciato in diretta tv, sempre a Quinta Colonna, di aver dovuto pagare il primario con un passato da parlamentare (l’unico medico dell’ospedale che è stato membro del parlamento è stato Salzano) per togliere i punti di sutura dopo un intervento alla colecisti.
Il chirurgo nocerino ha respinto l’accusa, puntualizzando che le cose non sono andate come descritto in televisione.

Il primario ha dichiarato: «Non ricordo la signora o signorina in questione, ma dice delle inesattezze o delle bugie. Riguardo alle inesattezze, noi abbiamo un ambulatorio per le medicazioni e la rimozione dei punti; non ci sono tempi di attesa e dopo i canonici otto giorni vengono rimossi, due i giorni disponibili (lunedì e venerdì) e non si paga il ticket. Non c’è bisogno di anestesia, ecco l’inesattezza della signora».
Il primario prosegue il suo racconto: «Se la signora afferma che i punti sono stati rimossi insieme ad una infermiera in sala operatoria alle 06,30 di mattina, dice una grossa bugia. I miei orari di servizio da oltre 15 anni, vanno dalle 8 sino alle 16 e dopo aver finito tutti gli interventi che abbiamo in programma o di emergenza».

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Dunque, da quanto esposto dal chirurgo, il fatto non sussiste: «Sono tutte cose assolutamente false e probabilmente c’è una politicizzazione di questa faccenda. Mi riservo di querelare la signora, una volta accertate tutte le dichiarazioni, poiché non le ho sentite in diretta, ero impegnato per altri motivi».
L’ex senatore ha aggiunto: «Qui costrizioni non se ne fanno, tutti i nocerini mi conoscono, sanno che una cosa del genere io non l’avrei mai potuta fare. Noi siamo qui a disposizione di tutti». Da quanto appreso, la rimozione dei punti quindi è una prassi legata alla cura, non ha nessun costo e non ci sono tempi di attesa ed è praticata non solo nel reparto del chirurgo Salzano ma anche negli altri reparti del nosocomio nocerino.
«Questa procedura è di tipo ambulatoriale e non necessita di anestesia. Qui sono 25 anni che non si fanno concorsi. Diamo tempo al tempo e piano piano sarà rimpiazzato chi è andato in pensione. Così potremmo offrire la migliore sanità possibile».

Le Cronache

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