Il giovane di Valva, e la sua fidanzata, individuati dopo una lunga giornata in cui sono stati estratti 10 superstiti Sono con altre tre persone in un vano che si trova nella zona ricreativa dell’albergo. Festa a Valva, la gioia del papà.
SALERNO. Vincenzo Forti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Stefano Feniello, Giampaolo Matrone. Questi i nomi delle persone che i soccorritori stanno cercando di recuperando all’hotel Rigopiano. Sono stati annunciati dopo la comunicazione ai familiari da una funzionaria della protezione Civile su indicazione del Prefetto Francesco Provolo di Pescara all’esterno dell’ospedale.Stefano e la sua fidanzata sono vivi, la notizia arriva a tarda ora dopo un’estenuante giornata che solo in tarda mattinata aveva aperto uno spiraglio.
Il padre Alessio e lo zio hanno confermato la notizia che ironia della sorte non faceva parte del primo dispaccio Ansa. Poi la correzione con il nome di Stefano. La notizia si è diffusa rapidamente a Valva. Nel suo ‘Golden Bar’, Claudio Feniello, zio di Stefano riceve le testimonianze di solidarietà e affetto dei compaesani. Claudio ha le lacrime agli occhi, ha avuto da pco la tanto attesa notizia.”Stefano è un bravo ragazzo – dice Claudio – un grande lavoratore. L’ultima volta che è venuto a Valva è stato a fine novembre scorso. Era andato a Salerno a vedere le Luci d’artista. Ne era rimasto entusiasta”. I soccorritori avevano trovate vive le prime sei persone e tirato fuori perprimo un bambino e poi la mamma. E’ stato un continuo susseguirsi di buone notizie. Ma la speranza non aveva mai ababndonato il padre Alessio e gli zii che dal primo giorno si erano precipitati sul posto della tragedia. Gli uomini del soccorso li hanno individuati nella zona delle cucine sotto un solaio.
I soccorritori sono in contatto con le persone ancora sotto le macerie. “Con le persone ancora da recuperare – spiega Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco – siamo in contatto vocale. Sono all’interno di un vano, non facile da raggiungere“. Il gruppo si trova nella zona ricreativa dell’albergo, dove c’erano il bar e la sala biliardo. I vigili del fuoco stanno utilizzando delle sofisticate strumentazioni in grado di localizzare i cellulari dei dispersi con un elevato livello di precisione. In serata i vigili del fuoco hanno estratto vivi tre bambini, che si aggiungono alla moglie e al figlio di Giampiero Parete, il primo superstite della slavina.
Tra i bambini salvati c’è Edoardo di Carlo di dieci anni e l’altra figlia di Parete, Ludovica di sei. La madre della bambina, Adriana, aveva detto ai soccorritori: “Andate da mia figlia è nella stanza accanto“. La donna e il piccolo Gianfilippo sono stati portati all’ospedale di Pescara, dove hanno potuto riabbracciare Giampiero Parete. “Non ci credevamo più, non ci speravamo più“, ha detto la signora Adriana ai soccorritori. La prima richiesta che ha fatto la piccola è stata: “Voglio i miei biscotti“.
L’ultimo bimbo estratto vivo è Samuel, 7 anni, figlio di Domenico Di Michelangelo, 41 anni, di Chieti, poliziotto in servizio a Osimo (Ancona) e di Marina Serraiocco, 37 anni, di Popoli.
I tre bimbi sono stati trasportati all’ospedale di Pescara a bordo di un elicottero partito da Penne e sono in discrete condizioni. “Cosa è successo? Quanto tempo è passato? Stavo giocando a biliardo“: queste le prime parole pronunciate dal piccolo Edoardo Di Carlo mentre, sulla barella, parlava ai soccorritori. Lo ha raccontato il maresciallo della Guardia di Finanza Lorenzo Gagliardi, che ha partecipato alla missione di soccorso, durante un’intervista al programma tv Quarto grado.
Il primo contatto con il gruppo c’è stato poco dopo le 11, grazie ai cani che li hanno individuati. Dall’esterno, infatti, non si sentivano voci: la struttura li ha protetti ma non permette di comunicare con l’esterno, anche a causa della neve che assorbe i suoni. “E’ stato bellissimo, non credevano ai loro occhi e ci abbracciavano“, ha raccontato il soccorritore che però avverte: “Più di tanto non si può andare avanti perché c’è il rischio che parti della struttura possano crollare“. E con l’aumento delle temperature “aumenta il rischio di nuove slavine, un rischio particolarmente elevato nell’area – ha spiegato Bini – dietro l’albergo che rimane molto pericolosa“. Ad aiutare i soccorritori nelle ricerche c’è un manutentore dell’albergo, Fabio Salzetta, anche lui sopravvissuto, che sta indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell’hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.