Nei guai anche i pazienti degli esami diagnostici eseguiti in tempi record e senza pagare. Oltre all’infermiere Alfonso Ferrante e alla convivente, spiccano i nomi di paramedici e medici del “Martiri di Villa Malta” e del “Mauro Scarlato”.
SAN VALENTINO/SARNO. Arrivano gli avvisi di conclusione indagine nell’ambito dell’inchiesta che riguarda l’ospedale di Sarno e Scafati per farmaci rubati e per visite gratis ad amici e parenti: coinvolte in totale 28 persone. Ieri il provvedimento da partedel pm del Tribunale di Nocera Inferiore, Roberto Lenza, che ha coordinato l’inchiesta condotta insieme ai carabinieri della stazione di San Valentino Torio e quelli del reparto territoriale di Nocera Inferiore. I 28 indagati, dovranno rispondere a vario titolo di aver portato via dall’ospedale di Scafati e dell’ospedale di Sarno migliaia di euro di medicinali ed inoltre anche visite effettuate ad amici e parenti senza fargli pagare il ticket e senza fargli rispettare le liste d’attesa previste dall’Asl.
Nei giorni scorsi, l’Asl di Salerno aveva provveduto ad emettere un provvedimento di sospensione per l’infermiere Alfonso Ferrante di San Valentino Torio coinvolto nell’inchiesta, ed anche per la sua collega Imma Caldarelli di San Giuseppe Vesuviano. Il primo, in particolare continuava a lavorare all’ospedale di Sarno sebbene su di lui prendesse una condanna penale per traffico di stupefacenti e quindi aveva ricevuto come pena accessoria l’interdizione dai pubblici uffici. Padre dell’assessore comunale di San Valentino Torio con delega alla politica sanitaria, Ferrante è considerato dall’accusa il capo di questo gruppo di personale sanitario oppure medici che hanno effettuato numerosi illeciti nei nosocomi di Scafati e Sarno.
Lo scorso 12 gennaio sei persone sono finite nei guai e per loro era stata chiesta la misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Paolo Valiante che aveva ordinato gli arresti domiciliari per Alfonso Ferrante, infermiere di San Valentino Torio, divieto di dimora a Scafati per Giovanni Strino. Il trentottenne di Angri, dipendente della cooperativa “Consorzio Nazionale servizi” in servizio presso l’Ospedale Civile “Mauro Scarlato” di Scafati, è coinvolto in numerosi episodi contestati dalla Procura in merito al furto di farmaci nei due nosocomi. Interdizione dai pubblici uffici, invece, per Immacolata Caldarelli che per tre mesi non potrà svolgere il suo lavoro presso l’ospedale di Sarno.
L’infermiera di San Giuseppe Vesuviano, in servizio presso il Martiri di Villa Malta di Sarno, 46enne, era finita nel mirino della Procura per essersi appropriata di numerose confezioni di farmaci ad uso esclusivo ospedaliero ed anche per aver concesso delle prestazioni ambulatoriali alla figlia fingendo che avesse un malore.
Nei guai era finita anche la convivente di Alfonso Ferrante, Concetta Barba, quarantottenne di Nocera Inferiore, dipendente di una cooperativa di pulizie operante proprio nel nosocomio di Sarno che si appropriava di materiale sanitario e farmaci ed inoltre in casa sua hanno anche trovato dei cardellini di specie protetta che non poteva detenere.
Indagati anche Armando Della Porta, amico di caccia di Ferrante, Giuliana Vespere, medico di Sarno, Teresa Carfora, medico di Sarno, Antonio Vergati (beneficiario di una prestazione non dovuta), Paolo Scarpato, medico di Scafati e Sarno, Antonio Nappi (beneficiario di una prestazione non dovuta), Domenico Tortora, infermiere di Sarno, Mattia Baselice (beneficiario di una prestazione non dovuta), Giuseppe Landucci (beneficiario di una prestazione non dovuta), Rosalba Ferrante, medico di Sarno, Nancy Tortora, dipendente Asl, Mario Crescenzo (beneficiario di una prestazione non dovuta), G.M.K. (beneficiario di una prestazione non dovuta), Patrizia Albano,infermiere di Sarno, Luciano Iovino, medico di Sarno, Giuseppe Comunale (beneficiario di una prestazione non dovuta), Domenico Marciano (beneficiario di una prestazione non dovuta), Alfonso D’ambrosio (beneficiario di una prestazione non dovuta), Filippo Angora, medico di Sarno, Sergio Crescenzo, infermiere di Sarno Attilio Marrazzo e Marianna De Filippo (beneficiari di una prestazione non dovuta).