Il soggetto offriva lavoro a domicilio per un guadagno di circa 200 euro poi intascata una cauzione è sparito: class action di otto persone.
Maria Rosaria Borriello di Baronissi ha denunciato un uomo di Settimo Milanese il quale ha intascato una somma per un kit da lavoro mai spedito.
Salernitana raggirata e truffata da un presunto datore di lavoro di Settimo Milanese.
L’uomo offriva lavoro a domicilio attraverso un annuncio pubblicato sul sito www.backeka.it. A coloro che rispondevano all’annuncio chiedeva il versamento di una piccola somma di denaro sulla sua postepay in cambio del kit per svolgere l’attività richiesta. Intascati i soldi, poi spariva.
In otto si sono rivolti alla magistratura per denunciare la truffa subita, tra questi anche una ragazza di Baronissi. Si tratta di Maria Rosaria Borriello, difesa da Matteo Cardamone, che insieme alle altre “colleghe” di sventura, ora chiede che venga fatta giustizia. Autore della truffa è Andrea Reno, piemontese.
L’uomo, secondo quanto raccontato dalle vittime aveva pubblicato sul sito www.backeka.it un annuncio di lavoro consistente nel confezionare bottoni per un guadagno di circa 200 euro.
Rosaria Borriello così come altre persone aveva risposto all’annuncio e contattato l’inserzionista per chiedere ulteriori informazioni. Quest’ultimo aveva spiegato che poter dare il via al rapporto di lavoro era necessario versare su una postepay a suo nome una somma di denaro pari a circa 25/30 euro. Tale somma era una sorte di cauzione per l’invio del Kit necessario per svolgere il lavoro presso la propria abitazione di Baronissi.
A Rosario Borriello, l’offerta di lavoro sembrava molto valida e dopo averci pensato un pochino accetta e versa quanto dovuto sulla postepay indicata. Effettuato il pagamento Rosaria Borriello, così come le altre sette vittime, hanno attesto qualche giorno l’arrivo a casa del kit per poter cominciare l’attività di confezionamento dei bottoni e quindi avere i primi guadagni. Invece i giorni trascorrevano ma nulla veniva recapitato.
Dopo diversi giorni la Rosaria Borriello decide di ricontattare il “datore di lavoro” ma inutilmente. Infatti, questi, intascati i soldini si era reso irreperibile: senza alcuna risposta sono rimaste tutte le mail inviate all’indirizzo utilizzato dall’uomo sull’annuncio di lavoro.
A questo punto sono scattate le denunce e le indagini. Le otto persone raggirate si costituiranno parte civile nel procedimento a carico del truffaldino.