I misteri di Villa Chiarugi: un’inchiesta bomba dei Nas

Le accuse gravi: abbandono e maltrattamenti di persona; falso ideologico e materiale di certificazioni mediche, consistenti in false attestazioni di visita psichiatria al paziente e reale qualità patologica del paziente; truffa al Servizio Sanitario Nazionale ed allo Stato; abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.

E’ un’inchiesta bomba che oltre alla parte penale, curata dalla Procura di Nocera, e all’epoca nelle mani del Pm Lenza, lascia inquietanti interrogativi sulla gestione delle cliniche private e sul trattamento dei pazienti. Materiale giornalistico c’è ne è a iosa, frutto del certosino lavoro dei Nas di Salerno che per tre anni hanno lavorato sull’indagine, fino alla richiesta di provvedimenti cautelari, di sospensione e interdizione dagli uffici giuridici e dalle imprese e dalla professione sanitaria.fino alla richiesta di sequestro preventivo con amministrazione giudiziaria controllata. E riguarda medici, dirigenti in servizio presso Villa Chiarugi, coinvolti, a vario titolo, alla macchinosa e artificiosa associazione a delinquere, ideata, promossa ed organizzata per truffare il Servizio Sanitario Nazionale. Ma anche medici pschiatrici di Salerno e provincia e del napoletano.

Queste le ipotesi di reato avanzate dagli investigatori: abbandono e maltrattamenti di persona; falso ideologico e materiale di certificazioni mediche “proroghe di ricovero” e cartelle cliniche, consistenti in false attestazioni di visita psichiatria al paziente e reale qualità patologica del paziente; truffa al Servizio Sanitario Nazionale ed allo Stato; abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, commesso da medici compiacenti della struttura pubblica ASL (centro salute mentale), che avevano l’obbligo di verifica e controllo dell’iter procedurale al ricovero ed al rilascio di ulteriori proroghe per i pazienti nonchè della verifica dell’assistenza dei malati psichiatrici ricoverati, sia in regime ordinario che in Day Hospital.

Indagini portate avanti anche attraverso intercettazioni telefoniche. Dall’ascolto delle conversazioni telefoniche ed ambientali emergeva chiaramente un organizzato e forte vincolo associativo tra tutti i partecipanti, i quali in modo univoco indirizzano il loro operato unicamente a ricoverare pazienti, che per qualità fisiche, sociali e mentali, non rientrano nella fattispecie dei malati autorizzati in convenzione alla Villa Chiarugi, ovvero malati psichiatrici in fase acuta e subacuta, al fine di assicurarsi il tetto massimo della spesa pubblica erogata dal Servizio Sanitario della Regione Campania, con conseguente truffa allo Stato.

Tra i casi accertati anche finti malati psichiatrici raccomandati (di vario tipo professionale, parenterale ed ecclesiastico). Per i vertici di Villa Chiarugi accuse ipotizzate pesantissime: si associavano al fine di commettere una molteplicità di reati di falso, abuso, omissione, maltrattamenti, abbandono di persona incapace, allo scopo di truffare il Servizio Sanitario Regionale e quindi Nazionale, precostituendosi, nel tempo, vantaggi di natura economica connessi al raggiungimento del tetto di spesa massimo pari ad euro (anno 2008 – 8.487.900,00) (anno 2009 – 7.089.307,38) (anno 2010 – 8.000.000,00) (anno 2011 7.840.000,00) (anno 2012 – 7.901.150,00) , scaturiti da mirati, inappropriati e lunghi ricoveri di persone che necessitavano di cure diverse in altre strutture, con bassa assistenza sanitaria ed a costi minori, proroghe fittizie di ricoveri in capo alle stesse, inadeguate e/o inesistenti terapie nonché abbandono degli ammalati ai quali facevano mancare le cure e terapie necessarie finalizzate ad una reimmissione nei contesti sociali e familiari di provenienza.

Associazione che, oltremodo, traeva benefici dalla condotta omissiva, falsa e di abuso di numerosissimi medici appartenenti alla struttura ed ai centri di Salute Mentale della ASL di residenza delle persone ad essi prestati in cura. Dopo le visite ispettive gli amministrativi chiamano a telefono i vari medici per farsi inviare richieste di proroghe per i pazienti fatte ma senza autorizzazioni. E molti medici si rifiutano di firmare a posteriori le richieste, nonostante le insistenze telefoniche.

Le Cronache
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