Riduzione dei rifiuti…tecniche di sopravvivenza civile

Iniziative per la riduzione di imballaggi e l’eliminazione di quelli superflui. Questo rappresenta anche il tema scelto quest’anno per la settimana europea per la riduzione dei rifiuti.

Le quantità di rifiuti prodotte in Italia negli ultimi due decenni sono cresciute di anno in anno, disattendendo clamorosamente il principio comunitario delle 4 R (Riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero) che sta alla base di una corretta ed efficace gestione sostenibile dei rifiuti.

Infatti la normativa parte proprio dalla R di riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Si dice sempre che prevenire è meglio che curare e questo principio più che mai vale anche per i rifiuti. Solo se fondato su una seria politica di riduzione, il ciclo dei rifiuti sarà davvero integrato, virtuoso e sostenibile.

Spesso alcuni oggetti diventano rifiuti prima ancora di essere consumati. In molti casi, nella nostra società i rifiuti hanno un ciclo di vita brevissimo, ad esempio gli imballaggi dei prodotti acquistati appena arriviamo a casa, dopo aver fatto la spesa, finiscono subito nell’immondizia. La riduzione alla fonte è la scelta primaria nella gestione dei rifiuti, nell’ambito di politiche di produzione e di consumo ecosostenibili.

Usare una quantità minore di materiali per un prodotto equivale a ridurre l’estrazione e la lavorazione di materie prime e, contemporaneamente, la necessità di smaltimento. I produttori sono chiamati a prevenire o ridurre la formazione di rifiuti tramite l’impiego di tecnologie pulite e la progettazione di prodotti puliti, vale a dire di prodotti di lunga durata, facilmente riciclabili o riutilizzabili e smaltibili senza rischi per l’ambiente.

Inoltre, sempre nell’ambito della prevenzione si collocano le iniziative per la riduzione di imballaggi e l’eliminazione di quelli superflui. Questo rappresenta anche il tema scelto quest’anno per la settimana europea per la riduzione dei rifiuti che si svolgerà dal 19 al 27 novembre p.v.

L’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti in Europa, con il coinvolgimento di enti pubblici, imprese, società civile cittadini, giunta quet’anno alla sua ottava edizione ha scelto quale tema per l’anno 2016 la riduzione dell’impatto degli imballaggi, tramite la diminuzione, il riuso ed il corretto riciclo.

Infatti il packaging, da solo, rappresenta il settore che utilizza circa il 40 % dell’intera produzione europea di materiale plastico. L’imballaggio è destinato a divenire rifiuto e quindi plastica che finisce nei nostri cassonetti, ma soprattutto, nella percentuale del 75 %, nei nostri mari e laghi. Molto spesso, tra l’altro, si tratta di polimeri riciclabili come ha evidenziato un recente studio dell’ENEA e come ha dimostrato una nota marca di scarpe sportive che, notizia di questi giorni, ha creato un modello ricavato interamente darifiutimarini. La verità è che la riciclabilità di un prodotto dovrebbe nascere ancora prima del prodotto stesso e presupporre cambiamenti nella progettazione, nella scelta dei materiali, nella produzione e nella distribuzione.

La riduzione dei rifiuti quindi, prima dei consumi, riguarda gli aspetti della produzione e della distribuzione delle merci, il cui marketing di vendita è legato al confezionamento dei prodotti. Ma è necessario anche modificare il nostro stile di vita e promuovere la riduzione dei rifiuti attraverso comportamenti virtuosi da parte di ciascuno di noi come utilizzare le borse di tela al posto degli shopper in plastica tradizionale, acquistare verdura e frutta sfusa, bere l’acqua del rubinetto per ridurre i rifiuti plastici, evitare i prodotti usa e getta o scegliere detersivi, detergenti e alimenti distribuiti alla spina, o le ricariche per riutilizzare lo stesso contenitore.
Il primo passo nasce sempre dal cittadino e ciascuno di noi può fare la differenza.

Raffaella D’Angelo – Le Cronache

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