Il Comune paga 5mila euro l’anno per un terreno che in realtà è una superficie in cemento sopra alcuni garage
da destinare a luogo di riunione dall’istituto scolastico “Giovanni Paolo II” di piazza Umberto I in caso di evacuazione.
SAN MARZANO SUL SARNO. Sulla sicurezza scolastica si fa davvero poco, dice il premier Matteo Renzi. Eppure c’è chi, invece di provare a risolvere le tante problematiche legate alla manutenzione e all’ammodernamento degli edifici pubblici considerati strategici e necessari per il funzionamento del Paese, le complica sempre di più.
È ancora il caso dell’Istituto comprensivo di San Marzano che cinque anni fa ha delocalizzato alcune classi spostandole al piano terra del palazzo municipale. Una struttura risalente a circa due secoli fa e che non è stata costruita con nessun criterio di antisismicità, ne vie di fuga in caso di emergenza. Eppure, l’amministrazione comunale guidata da Cosimo Annunziata, per ottemperare a certe esigenze del piano di emergenza, nel 2011 fece un contratto di fitto per un “terreno” di un privato cittadino adiacente allo stabile in via I traversa Veneto. In sostanza, il Comune per circa 5mila euro l’anno fitta l’accesso al solaio dei garage interrati, costruiti nel 2005, e non ad un terreno.
Inoltre, questo spazio (il solaio e non il terreno) è stato per anni un vero e proprio parcheggio utilizzato dagli stessi veicoli dell’ufficio tecnico marzanese. Sin quando, alcuni giorni fa, è stata emessa un’ordinanza sindacale con la quale si vieta qualsiasi occupazione dell’area fittata per essere adibita a punto di raccolta in caso di emergenza. Ma c’è di più. L’Ente di piazza Umberto I non paga il proprietario da ben 4 anni, accumulando così un debito di circa 20mila euro.
E nemmeno sulla sicurezza del vecchio acquedotto non c’è pace. Alcune settimane fa, infatti, abbiamo parlato anche dei silos di cemento utili alla raccolta acque della rete dell’acquedotto cittadino, ormai in disuso, che insistono nel cortile del Municipio e che presentano evidenti crepe. Nessuna risposta abbiamo avuto in queste settimane, ma sappiamo che l’assessore Francesca Barretta ha rassicurato una delegazione di genitori che, impensieriti dalla nostra denuncia, si era presentata agli uffici tecnici per chiedere spiegazioni. «Stiamo la-vorando per risolvere» avrebbe detto l’assessore Barretta alle mamme.
Ad oggi non esiste una versione pubblica ed ufficiale dell’Ente ne una perizia tecnica degli uffici. Ma certo è che nel documento della Gori, con il quale riconsegnava la gestione di tale opere al Comune nel 2012, si rilevava che le strutture di cemento presentano evidenti fessure.
Speriamo che, tra le tante spese del Comune, il sindaco Cosimo Annunziata si faccia carico di risolvere e chiarire questa vicenda per rassicurare la popolazione una volta e per tutta.
Anche se i problemi nel piccolo comune dell’agro aumentano giorno dopo giorno.
Raimondo Aufiero – Le Cronache
foto-lecronache