La Nocerina di Simonelli lavora sulla mente, oltre al campo

È tutta una questione di testa. La Nocerina di Simonelli è motivata, questo grazie al lavoro psicologico apportato dal mister. Il “santone indiano”, così come definito da Giuseppe Di Florio nel suo libro “Io con voi per l’eternità”, ha lavorato molto sull’aspetto mentale, come confermato ieri, dopo la gara, dall’attaccante Milani.

È anche vero che senza un lavoro tattico e tecnico non si va da nessuna parte, ma il “professore” ha saputo pungolare bene i suoi calciatori, tanto da esercitare un cambio di personalità in una compagine che sembrava non ne avesse. “Li voglio vedere scannarsi”, questo il motivo propulsore, il misuratore agonistico che richiede Gianni Simonelli. Scannarsi per competizione tra di loro e non verso l’avversario, una leva psicologica cognitivo-comportamentale e non stiamo esagerando, poiché a questo si aggiunge un pizzico di filosofia Simonelliana che non guasta mai.

L’atmosfera di allegria la si respira nel post partita, dove il rapporto tra il mister e la stampa è non solo cordiale, ma soprattutto divertente. Osmosi, direbbero in biologia. Il rapporto umano, ecco questo è il piano di conversazione usato, anche da chi si occupa della comunicazione del club rossonero. Direte, ma quando si vince è tutto più facile. Non è vero. Ieri, Simonelli era arrabbiato, perché non del tutto soddisfatto della prestazione dei suoi, eppure dopo le sue prime parole rabbuiate con il tipico gesticolare, il cielo sereno. Il dialogo, il confronto, la disamina, soprattutto il calcio. È l’era Simonelli: a Nocera si sta scrivendo un altro pezzo di storia rossonera.

Giuseppe Colamonaco

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