Biagio Annunziata, interrogato sull’incidente in via Napoli e che ha causato la morte di Giuseppe De Prisco e il ferimento di cinque persone, ha dichiarato di essere uscito a mezzanotte dal bar dove lavora, di aver bevuto qualcosa con una donna e poi il black out della memoria.
NOCERA INFERIORE.«Sono uscito dalla caffetteria di Nocera Inferiore dove lavoro intorno a mezzanotte di venerdì scorso, poi sono andato a bere qualcosa con un’amica. Dopo averla accompagnata mi sono diretto verso casa e, arrivato in via Napoli, non ricordo più nulla».
Questo il racconto del 31enne Biagio Annunziata, il barista di San Marzano Sul Sarno che nella notte tra venerdì e sabato scorso ha provocato una carambola di auto con la morte del 74enne nocerino Giuseppe De Prisco.
L’indagato per omicidio stradale era stato arrestato dalla polizia stradale di Angri con destinazione il carcere, come disposto dal sostituto procuratore Roberto Lenza.
Ieri mattina, assistito dall’avvocato Vincenzo Calabrese, Annunziata ha risposto alle domande del Gip Alfonso Scermino che, alla fine dell’interrogatorio ha disposto per il barman gli arresti domiciliari.
Praticamente, per Biagio Annunziata poco cambia, visto che era e rimarrà ricoverato in ospedale per un grave trauma cranico ricevuto nel forte impatto tra la sua Lancia Y e l’autoradio dei carabinieri ferma in strada con i lampeggianti accesi, in un lungo rettilineo ben illuminato e un militare che faceva segnalazioni.
Dal punto di vista investigativo, il pm Roberto Lenza, nonostante la dinamica dell’incidente appaia chiara, potrebbe disporre una consulenza tecnica per blindare l’inchiesta ed arrivare rapidamente ad una sentenza che stabilisca le responsabilità nella loro misura esatta per la morte dell’anziano e il ferimento di quattro persone, di cui due in maniera grave (un carabiniere che stava eseguendo i rilievi di un precedente incidente stradale e il figlio di De Prisco, Giovanni con un trauma alla spina dorsale).
Atteso quanto accaduto sabato alle 3 di notte e, soprattutto in caso di una consulenza tecnica per la procura, gli elementi in possesso degli inquirenti è molto probabile che il 31enne marzanese chieda un giudizio abbreviato anche perché la pena, con il rito ordinario, sfiorerebbe i 18 anni di reclusione e quindi uno “sconto” di un terzo della condanna (salvo rideterminazione in base ad una possibile pronuncia sulla costituzionalità della norma).
Intanto, sono stazionarie, tendenti al miglioramento, le condizioni di salute del carabiniere ferito nell’incidente e di Giovanni De Prisco.