Nocerina, troppi errori tecnici: la squadra deve crescere in sicurezza

Un post gara ricco di amarezza, quello di ieri nella sala stampa Giuseppe Di Florio dello stadio San Francesco.
Dalla voce dei protagonisti la consapevolezza di aver perso due punti, in una giornata dove Gravina e Trastevere hanno allungato.

A parlare il capitano Cuomo, tornato ultimamente nelle fila del reparto difensivo: “Ci saranno molte squadre che verranno a chiudersi qui, come ha fatto il Francavilla”. In volto trapela l’amarezza per il pari: “Dobbiamo essere più incisivi negli ultimi sedici metri. Siamo delusi per questo zero a zero”. Il capitano rimarca però la voglia di essere in questo gruppo: “Io sono nativo di Nocera e posso dirvi che sono contento di essere qui”.

Non l’ha certo presa bene mister Maiuri, arrivato in sala stampa con un po’ di ritardo: “Il Francavilla ci ha sorpresi, si è presentato con un nuovo modulo di gioco. Dietro a difendere in cinque, tre centrocampisti a coprire e solo in due in avanti. Ma questo non è un alibi, non sono soddisfatto della prova dei miei, abbiamo perso due punti.”

Ieri è sembrato che si sia fatto un passo indietro rispetto alle buone prestazioni col Potenza ed il Nardò. Un aspetto non condiviso dal tecnico: “Non è un passo indietro, abbiamo sbagliato qualcosa solo in tecnica e per vincere dobbiamo crescere in sicurezza”.

Non è mancata, per ciò che si è visto sul campo, una osservazione su Nohman, ci sono stati alcuni errori del calciatore, in particolare un passaggio in una zona del campo dove non c’era nessuno: “Un passaggio errato, come questo, è solo responsabilità mia e non del calciatore”.

Festoso Ranko Lazic, sorridente per aver strappato un punto a Nocera Inferiore: “Avevo tante defezioni e ho dovuto cambiare sistema di gioco per fare una buona gara e raccogliere almeno un punto”. Sinnici molto difensivi, specie nel secondo tempo: “Ero in emergenza, ho giocato senza punte, l’unica è De Marco, Ancora e Marino non lo sono, li ho adattati. Siamo stati anche fortunati, ma oggi dovevo fare un punto”.

Giuseppe Colamonaco

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