Qra la parola passa ai giudici della Corte d’Appello derl Tribunale di Salerno. Il procedimento a carico di 21 persone passa dal tribunale di Nocera Inferiore a quello di Salerno a seguito della ricusazione del giudice da parte di alcuni imputati. L’arresto degli spacciatori risale ad alcuni mesi fa quando fu sgominato un centro di spaccio nel pieno centro di Cava de’ Tirreni che ruotava, in parte, attorno all’“Hair Coffee” in via Montefusco, alle spalle delle Poste centrali e a due passi dai portici luogo della movida cavese. Il blitz arrivò a seguito di un’inchiesta coordinata dal pm Giuseppe Cacciapuoti della procura di Nocera Inferiore e alle indagini dei carabinieri della tenenza cavese, sagli ordini del tenente Vincenzo Tatarella, sono state eseguite diverse ordinanze di custodia cautelare.
I militari del reparto territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal maggiore Enrico Calandro, hanno trasferiti agli arresti in carcere: Antonio Benvenuto, 50enne residente a Nocera Superiore contitolare del caffè-parruccheria “Hair Coffee”; Domenico Caputano, detto Mimmo, 34enne cavese come lo è anche il 48enne Raffaele De Martino. Ai domiciliari sono andati Carlo Lamberti, 35enne cavese come anche lo è il 22enne Francesco Trabucco; il 26enne Fabrizio Milite di Nocera Superiore e il 33enne Pasquale Giuliano di Pompei.
Sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia giudiziaria: la 33enne Maria Elena Dominique Guidotti di Montegualtieri, di Cava de’ Tirreni;
Gennaro Scirgolea, 57enne cavese come lo sono anche la 40enne Arianna Villani, il 48enne Carmine Medolla (parrucchiere contitolare dell’“Hair Coffee”), il 52enne Claudio Mazzotta e il 40enne Umberto Della Corte.
Indagati nella stessa inchiesta anche la 25enne Debora Abbamonte, di Nocera Superiore, e la 39enne Carmela Bisogno. Due i gruppi distinti in altrettanti capi di imputazione. Il primo gruppo, che avrebbe detenuto e ceduto cocaina, hashish e marijuana a numerosi tossicodipendenti cavesi, di Vietri sul Mare e della Costiera amalfitana, ruotava attorno all’“Hair Coffee”, del quale sono titolari Benvenuto e Medolla, ma agivano nei pressi anche Caputano e De Martino, che, secondo il gip Paolo Valiante, «appaiono sin dall’inizio delle indagini come punto di riferimento di quell’esercizio commerciale per la propria attività di spaccio di sostanze stupefacenti».