Cuofano su pdz: non accettiamo lezioni. Il no ad azienda consortile

Il nuovo piano di zona S1 sta prendendo forma, probabilmente sarà gestito da una azienda consortile così come varato dai consigli comunali di Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio (comune retto dal commissario straordinario).

Su questa decisione, resta una voce fuori dal coro Nocera Superiore. Duro l’attacco del sindaco Giovanni Maria Cuofano: “Non saliremo sull’ennesimo carrozzone politico che forse serve a collocare qualcuno ma non a garantire servizi sociali di qualità per le comunità dell’agro”.
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Il primo cittadino di Nocera Superiore non le manda a dire e in una lunga nota stampa contesta questa scelta: “Continueremo a portare avanti la battaglia per i servizi sociali e contro le estorsioni politiche dichiara ed assumeremo la decisione in piena autonomia e nel rispetto della nostra comunità. Non abbiamo aderito ad un’ipotesi di spacchettamento per tornare indietro e rendere meno efficienti i servizi. I numeri, e mi riferisco a piano costi che Nocera Superiore ha sottoposto all’attenzione degli altri Comuni, ci dicono che l’azienda consortile è un aggravio di spesa per i bilanci comunali e che è proiettato a provocare perdite per i nostri enti. È troppo facile andare in televisione e riempiersi la bocca prendendo posizione sulla necessità di ridurre i famigerati costi della politica se poi, nella pratica, si fa esattamente il contrario – prosegue Cuofano – garantire buoni servizi sociali non vuol dire farlo solo attraverso l’azienda consortile, ma attraverso gli strumenti che mette a disposizione la Regione (unione dei Comuni, etc.). Ad oggi non abbiamo neanche un verbale delle sedute sino precedenti svolte: come possiamo pensare di poter garantire un sistema di gestione ordinato e trasparente?
Noi – continua il sindaco – non accettiamo lezioni, noi amministriamo Nocera Superiore e lo facciamo da soli andando a deliberare la forma giuridica più consona. Non è il momento dei tatticismi politici, è il momento di far prevalere linteresse delle comunità. Non possiamo gettarci nel buio e consegnare allagro un nuovo carrozzone che serve a fare altro e non a garantire in maniera seria le politiche sociali».

Redazione

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