Il 4 marzo del 2005 si staccò dalla montagna di Montalbino una frana, tre furono le vittime. Una tragedia che vedrebbe chiudere anche il capitolo giudiziario, dopo undici anni: ieri la sentenza in cassazione, ma che non ha scritto la parola fine. Siamo tornati su quei luoghi, dove restano ancora aperte le ferite, il tempo li si è fermato. La casa dei coniugi Gambardella è come una foto in mezzo al verde della montagna, un’istantanea intrisa di dolore e sofferenza. Il figlio, incontrato proprio sul posto, ha voluto ricordare un aneddoto, un anno prima il papà catturato dai rumori dei cingolati disse: “Qui un giorno moriremo”. Un anno dopo, il dramma. Ieri, il comune di Nocera Inferiore, in una riunione con l’ente d’ambito di bacino, ha ricevuto notizia di un progetto dell’Arcadis (Agenzia Regionale per la difesa del suolo) relativo alla realizzazione di vasche nella zona pedemontana dei Monti Lattari e quindi di Montalbino. L’opera interessa il territorio di tre comuni: Nocera Superiore, Nocera Inferiore e Pagani. Il sindaco Manlio Torquato, riguardo al proprio comune, dovrà esprimere un parere sul progetto e decidere se darne attuazione o meno. Il Primo Cittadino, dovrà, come riferito in una intervista ad Rta live ed alla redazione di Cronache, chiedere un parere tecnico e vagliare l’opera. Il sindaco ha detto:” È un vecchio progetto che aspetta il nostro parere, in esso sono previste vasche di grosse dimensioni che vanno da Nocera Superiore ed arrivano a Pagani. Un grosso impatto ambientale che proveremo a ridurre, vista la mole dell’opera. Realizzazione per la messa in sicurezza che però non possiamo ignorare, stiamo valutando”. Quindi, un lavoro molto esteso che, inevitabilmente, investirà anche gli abitanti di quell’area. Il comune, potrebbe pensare alla costruzione solo in zone a rischio, ma anche in tal caso sarebbe necessaria la delocalizzazione di alcune famiglie. Un numero di persone che lascerebbero quei luoghi e quindi le proprie abitazioni, tutto da verificare. In un nostro sopralluogo e parlando con i residenti, l’area pedemontana oggetto dei lavori della sola Nocera Inferiore, si aggirerebbe intorno alle trecento persone. Non sarà una deportazione, ma un semplice scambio con altre abitazioni presenti in città. Le vasche in via di potenziale realizzazione, non avrebbero nessuna caratteristica simile a quelle previste dal Grande Progetto Fiume Sarno, una precisazione che il sindaco Torquato ha voluto fare. Una tipologia simile è quella in Via Santa Croce, sul territorio del comune di Nocera Superiore, vasca che è ai piedi della montagna e che viene pulita a cadenza trentennale. Infatti, è proprio la manutenzione a preoccupare il sindaco di Nocera Inferiore, realizzata l’opera, chi provvederà a pulire? Ecco perché, il comune sta vagliando tutti gli aspetti, onde evitare una situazione come quella della vicina Sarno, canali e vasche realizzate ma pieni di detriti e arbusti.
gc