L’ultimo sbarco di migranti al porto di Salerno di alcuni giorni fa, ha innalzato l’asticella della preoccupazione tra gli abitanti dell’ agro sarnese – nocerino. Non solo i cittadini restano perplessi, ma anche i sindaci del comprensorio. Il no all’accoglienza è stato chiaro, i primi a preoccuparsi sono stati Bottone, sindaco di Pagani e Strianese, sindaco di San Valentino Torio. Un no che non va contro i migranti, anzi da parte dei Primi Cittadini nessun passo indietro verso l’aspetto umano, ciò che desta preoccupazione è la mancanza di strutture idonee all’accoglienza. A questo, si somma la realtà dell’agro nocerino, già difficile e complessa di suo.
Scenario identico anche per Nocera Inferiore, la preoccupazione dei cittadini non è certo inferiore al resto dell’agro, nonostante la grande disponibilità di strutture religiose che già accolgono diversi migranti e l’opera di raccordo che sta vedendo l’attuale assessore alle Politiche Sociali, Saverio D’alessio , adopersarsi al meglio, non fa stare comunque tranquilla la comunità nocerina. Già alcuni mesi fa quando si parlò di migranti a Nocera, fu diffusa la notizia di usare la caserma Tofano quale struttura di accoglienza, ma il Primo Cittadino Manlio Torquato smentì categoricamente. La caserma borbonica resterà fuori da queste strutture, sarà adibita a polo museale e continuerà la ristrutturazione voluta dal Ministero dei Beni Culturali (Mibact), attuale proprietario.
Vero è che i comuni hanno già individuato aree di accoglienza sul proprio territorio, ma il malcontento dei cittadini aumenta sempre di più. La questione migranti è uno stato di emergenza, ed è una situazione nuova per tutti, in particolare per gli amministratori locali che, interpellati dalla Prefettura, devono fare la loro parte e non possono ignorare il problema.
È purtroppo un macigno che cade sugli enti locali, i quali devono supplire al governo centrale, dando gioco forza risposte immediate. Ma tutto questo sforzo di mezzi e risorse, ha un supporto economico? L’Unione Europea quali fondi, ove mai esistessero, ha stanziato per gli enti locali italiani in vista dell’accoglienza dei migranti? Ad oggi, cosa è stato fatto? Domande che qualsiasi sindaco di Italia si pone e che attendono non solo delle risposte, ma anche atti concreti, soprattutto economici. È già difficile essere sindaci con tutte le problematiche annesse, figurarsi essere sindaci di nuove comunità che arrivano ogni giorno sulle coste italiane.