NOCERA INFERIORE. È polemica sul fabbricato in via Fratelli Fresa in fase di ristrutturazione, sito all’angolo con la statale (via Atzori) .
Secondo alcuni, la distanza dal piede dell’argine del torrente Cavaiola non sarebbe regolamentare, si tratterebbe di una valutazione da rifare. Una tesi che però stride con quanto appurato dagli organi preposti, quale il Genio civile che ha dato parere favorevole, oltre ad esserci il permesso a costruire del Comune di Nocera Inferiore.
Il fabbricato, in verità, in quel punto c’è sempre stato: struttura di tufo, inserita in un terreno dedito all’agricoltura. Gli abitanti, in affitto, per moltissimi anni hanno vissuto dei raccolti di quella terra. In via Fresa, prima conosciuta col nome di via Santa Croce, c’erano poche abitazioni, le cooperative che oggi vediamo non esistevano: vi erano invece terreni con alberi di cachi, di noci e distese di pomodoro San Marzano Dop.
Circa quarant’anni fa, questa strada linea di confine tra le due Nocera, via Fresa da una parte e via Firenze dall’altra, era un passaggio per arrivare ai fondi agricoli, con pochissime le abitazioni presenti: tra queste il fabbricato, oggi, pomo della discordia e che tanta eco ha avuto anche sui social. A quei terreni si accedeva anche dal quartiere Casolla, passandoper una stradina sterrata, oggi sostituita dal cavalcavia costruito dalle Ferrovie dello Stato per attraversare i binari che passano sotto di esso.
Era un paesaggio completamente diverso da quello attuale, poche case, poche famiglie.
Si viveva di agricoltura e con gli alberi presenti era garantito un polmone in prossimità del centro della città.
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache