NOCERA INFERIORE. Non ci sono anestesisti e tecnici radiologi per le sale operatorie: un’anziana, in lista per essere sottoposta ad intervento chirurgico, ieri è stata rinviata ad altra data e una 95enne è ancora ricoverata da Ferragosto in attesa di essere operata al femore rotto. Sottoposto ad interveto solo un giovane con fratture e da diversi giorni in trazione che proprio non poteva attendere oltre. E’ questa la tragica situazione di Ortopedia dell’Umberto I, che da giorni vede anziani in attesa di un intervento chirurgico non possibile perché non sono in servizio, in particolare, gli anestesisti. Un po’ per ferie ma soprattutto per la carenza del personale per la ben nota gestione disastrata degli scorsi anni della sanità pubblica campana, a Nocera se non stai per mo- rire non vieni operato.
Gli ortopedici, come si suol dire, sono an- dati in direzione sanitaria «a piangere in turco» per avere un anestesista ma non ci sono riusciti. Solo in tardo pomeriggio è stata operata la paziente in lista la mattina. E come al solita, si va avanti con lo spirato di abnegazione dei sanitari ceh fanno oltre quello che loro compete.
In pratica molti reparti dell’”Umberto I” sono aperti ma assicurano solo interventi operatori di emergenza e non quelli pur urgenti a pazienti anziani a causa dell’insuffciiente nuemro degli anestesisti. E così, non solo sulle spalle di malati la sanità continua a funzionare, per così dire, ma anche su quelle delle casse della Regione, viste che per giorni, questi ammalati rimangono in attesa di un intervento chirurgico e ricoverati in ospedale con quel che costa e, soprattutto, visto il basso nemero di posti letto, precludendo l’assistenza ad altre persone.
Certo, sarebbe più logico spostare qualche anestesista a Nocera da altri ospedali ma ognuno cerca di far bella figura con quello che ha e di non crare problemi a chi è al di sopra di lui. E così, via. La sanità procede e spesso, all’Umberto I ci si trova di fronta a una tragedia sfiorata, con pazienti costretti a lunghe attese al pronto soccorso o parcheggiati in corsia in attesa di un’anima pia che possa farle operare.
Tutto questo poi si traduce in un aggravio di lavoro anche per gli altri ospedali, come quello di Salerno, dove alcuni di questi pazienti potrebbero essere trasferiti, così come hanno deciso di fare altri, per essere sottoposti ad intervento chirurgico.
Non solo l’Umberto I deve, quindi, assorbire un carico enorme di utenti provenienti da tutto l’Agro nocerino e dal napoletano ma poi non viene nemmeno messo nelle condizioni di poter funzionare decentemente.
A questo punto cosa si aspetta ad intervenire? Lo faccia direttamente il Governatore De Luca visto che i suoi dirigenti non riescono a trovare la soluzione per far funzionare quello che è un ospedale ornai comprensoriale e che serve due province. Fare presto è un obbligo, prima che ci scappi il morto tra i pazienti o si verifichino le solite aggressioni al personale come accaduto già in altri casi, con i sanitari costretti a far medicare allo stesso loro pronto soccorso.