«La Sa.ma.ce va spostata in area idonea Ho fatto tanto per risolvere il problema»

NOCERA INFERIORE. Continua la queelle “Sa.Ma.Ce.” diventata il pomo della discordia e centrale nella vita politica cittadadina, in una calda estate dove gli argomenti da trattare sono pochi. Alberico Gambino, consigliere regionale di Fdi da due legislature, replica ad un articolo apparso ieri sul nostro quotidiano, dal Titolo «Ma la Samace c’entra davvero?» sul dietro le quinte del “lotta” tra l’esponente di Fratelli d’Italia e il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato. Scrive Gambino: «Articolo (il nostro di ieri, ndr), corretto ed opportuno nei contenuti… . Con detto articolo l’autore si pone, giustamente, il problema “dell’avvenuto rinnovo contrattuale”, da parte della Regione Campania, che ha consentito – e consente – una simile attività altamente inquinante nel centro urbano di Nocera Inferiore ed in contiguità con il P.O. Umberto I°.

La vicenda in questione, però, non è misteriosa ed è totalmente diversa da come la racconta il Sindaco Torquato in quanto essa, come da ordinamento legislativo e regolamentare in vigore, si è svolta e sviluppata tra Settore Demanio e Patrimonio Regione Campania e ditta Sa.Ma.Ce. considerato che “ quest’ultima ha chiesto, ed ottenuto, direttamente agli uffici regionali un rinnovo del contratto che aveva stipulato, per la prima volta, con la Regione Campania il 1 Novembre 2003 per sei anni + sei” e quindi scadente il 30 Ottobre 2015”. A novembre 2014 la SA.Ma.Ce. aveva chiesto un rinnovo contrattuale, motivandolo con la necessità di eseguire i lavori di rimozione amianto che ovviamente non aveva mai svolto nei dodici anni precedenti, che gli è stato concesso con contratto del 18 Maggio 2015.

Tanto era compiutamente conosciuto dal Comune di Nocera Inferiore (vedi Tarsu, Imu, autorizzazioni produttive e commerciali, etc. etc.) ma non dal sottoscritto che, appena interessato della vicenda (durante le festività natalizie del 2015) da alcune Associazioni nocerine che non riuscivano a sapere – dal Comune – nemmeno se il suolo era regionale e/o dell’Ex Orfanatrofio militare e/o occupato abusivamente, ha formalizzato l’interrogazione Consiliare Reg. Gen.le 87/2016 del 28 Di- cembre 2016 (All. 1) finalizzata a sapere la “ storia passata e presente del suolo”. A seguito di tale interrogazione, e della conseguente criptica risposta del Settore Demanio regionale, è venuto fuori che “ il suolo era stato rinnovato, nel contratto di locazione, in data 18 Maggio 2015”.

Da tanto (Febbraio 2016) ho iniziato a tempestare Regione e Comune perché si preoccupassero di far avviare i lavori di rimozione e smaltimento, che erano ovviamente fermi, ed alla Regine ho chiesto a più riprese la trasmissione degli atti di riferimento, atti ricevuti a Giugno 2016, approfonditi e tutti totalmente contestati con mia nota di “ denuncia” del 20.07.2016. In tale nota, come potrà leggere, ho esattamente contestato “ quello che l’articolo in argomento si pone come dubbio “ e ho chiesto – coinvolgendo l’Avvocatura Regionale ed il Gabinetto el Presidente della Giunta Regionale – di revocare il contratto perché, a mio parere, “ illegittimo, irregolare e dannoso anche per la stessa Regione”. Basti solo considerare che la Regione Campania ha autorizzato, con scomputo del loro costo dai canoni di locazione, lavori per oltre 130.000,00 euro sulla scota di un “computo metrico redatto dal locatario” con prezzi di gran lunga superiori a quelli che la Regione consegue allorchè i lavori li realizza direttamente. Ed ho detto tutto.

Quindi, e solo per mera chiarezza, Io – appena saputo del fatto – ho combattuto a più riprese, prima per ottenere gli atti e, poi, per far iniziare i lavori , mentre il Comune di Nocera Inferiore – che invece questi fatti li conosceva da anni – è rimasto inerte e silente anche rispetto alle mie ripetute lettere/denunce. Addirittura è rimasto inerte rispetto all’avvio dei lavori che, finalmente, sono iniziati dopo la mia lettera del 20 Luglio 2016. Tanto ho ritenuto raccontare, e dimostrare, non per assumermi meriti ma per mera questione di chiarezza e di verità dei fatti che il Sindaco Torquato continua a mistificare perché sulla vicenda, evidentemente, è stato colto in “ flagranza” almeno per “omessa attività di controllo”.

Sia chiaro, ovviamente, che la mia battaglia continuerà ora per la revoca del contratto perché ritengo che quel suolo, depurato dall’amianto a spese della ditta Sa.Ma.Ce. e non della collettività, debba essere messo a disposizione del Comune di Nocera Inferiuore per attività pubbliche ed utili alla comunità di Nocera Inferiore. La Ditta Sa.Ma.Ce. deve essere de localizzata nell’area industriale che è compatibile sia con l’attività produttiva che con l’attività commerciale della stessa…». In verità, da quello che si desume dalla lettera di Gambino è che ha scritto e sollecitato diverse volte gli uffici regionali proprio sul caso della Sa.Ma.Ce. e in via secondaria e limitata al Comune di Nocera Inferiore.

Giustamente, perché il proprietario dell’area è riconducibile alla Regione e quindi il rinnovo del contratto era compito della Regione. Atti, in allegato che risalgono, il più vecchio, al dicembre 2015, quando cioè il contratto era stato già rinnovato, per i motivi detti da Gambino, nel maggio precedente, quando la giunta era nelle amni del presidente di centrodestra Caldoro e lui era consigliere regionale. E nel rinnovo quali erano le possibilità del Comune di incidere nella procedura di rinnovo? La responsabilità, quindi, se ce ne sono, sono da imputare alla Regione più che al Comune per la prosecuzione del contratto di fitto. Ma veniamo all’aspetto positivo della vicenda, sia Gambino sia Torquato vogliono delocalizzare l’azienda produttrice di conglomerati in cemento.
Sarebbe il caso di unire le forze ed arrivare allo spostamento della ditta in area idonea.

Le Cronache
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