Fermato il presunto assassino di Nikolova: è un fabbro di Vietri

PAGANI/VIETRI SUL MARE. Fermato un 36enne fabbro di Dragonea, frazione alta di Vietri Sul Mare per l’omicidio della 37enne prostituta bulgara Nikolova Tenenuzhka, madre di tre figli.
Domani, prevista l’udienza di convalida del fermo di Carmine Ferrante davanti al gip, indiziato dell’omicidio della donna ritrovata venerdì scorso, in avanzato stato di decomposizione e dilaniata da animali.

I carabinieri della Tenenza di Pagani, con il supporto di quelli del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del maggiore Enrico Calandro e coordinato dal pm Federico Nesso della procura nocerina, ritengono che Ferrante abbia “caricato” in auto la 37enne prostituta nei pressi del centro commerciale “Pegaso” in via Sant’Erasmo (ex Statale 18 o via Nazionale) di Pagani.

Il fabbro cliente della donna l’avrebbe poi condotta in un luogo appartato e quindi sarebbe accaduto l’irreparabile. Ignoto il motivo che avrebbe condotto il presunto assassino ad uccidere la 37enne.
Subito dopo la denuncia di scomparsa, presentata il giorno successivo da una connazionale della donna, i militari della citata Tenenza hanno avviato una tempestiva indagine che ha portato all’individuazione di Ferrante.

Dalle indagini si è arrivati poi a ritrovare, venerdì pomeriggio, il cadavere della 37enne, in avanzato stato di decomposizione e con evidenti segni di violenza.
Individuata l’auto del presunto omicida, una Citroen C2, grazie all’esame dei filmati dei sistemi di videosorveglianza comunale di Pagani e quelle di telecamere di privati presenti nelle zone della scomparsa e del ritrovamento del cadavere, i dati raccolti sono stati incrociati con le dichiarazioni rese da alcuni testimoni, in particolare due prostitute che avevano visto la vettura allontanarsi con Nikolova, prima di scomparire.

I carabinieri sono così risalite a una Citroen C2 di colore nero, intestata a un pregiudicato residente a Sant’Antonio Abate (NA) risultato estraneo ai fatti, che era presente nei luoghi in orari compatibili con il delitto.
Grazie all’esame autoptico sul cadavere delal 37enne, eseguita sabato pomeriggio dal medico legale Giovanni Zotti, e della comparazione delle impronte digitali, è stato possibile identificare con certezza il cadavere rinvenuto venerdi come quella della povera mamma di tre bambini.
Attraverso un incessante lavoro investigativo, nel tardo pomeriggio dis abato scorso, i carabinieri hanno rintracciato la C2 a Cava de’ Tirreni ed hanno identificato Ferrante quale possessore e utilizzatore della auto, che è stata sottoposta a sequestro per i successivi accertamenti tecnici da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Salerno.

A bordo della C2 sono stati rinvenuti diversi profilattici e si cerca di comprendere per quale motivo sia stata lasciata a Cava de’ Tirreni.
Il fabbro, invece, è stato bloccato dai militari nei pressi della sua abitazione. Scattata la perquisizione i militari hanno trovato e sequestrati una pistola artigianale, tre pistole a salve, un giubbotto antiproiettile, 50 cartucce calibro 38 illegittimamente detenute, nonché materiale pornografico contenuto in Dvd.
Condotto in caserma, il presunto omicida è stato sottoposto a individuazione da parte di due prostitute presenti sul luogo della scomparsa, le quali hanno riconosciuto Ferrante come il cliente che ha avuto contatti con la vittima prima della scomparsa.

Nel corso della notte, durante l’interrogatorio alla presenza del Pubblico Ministero e del difensore, sono emersi ulteriori elementi di interesse investigativo, anche se il 36enne vietreese non ha confessato.
Il fermato è stato tradotto alla Casa Circondariale di Salerno, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Le Cronache

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