Si è svolta sabato 21 maggio, presso la sala conferenze di Palazzo Marciani, la conferenza di presentazione della prima edizione del “Festival Voci Nuove Roccapiemonte” organizzato dall’Associazione I tre Castelli, presieduta da Prezioso Carpentieri.
L’evento, gemellato con il “Campania Festival” del Patron Bruno Carbone, nasce da un’idea di Enzo Porcelli, gode della direzione artistica di Francesco Mercatelli e si terrà dal 31 maggio al 2 giugno presso Palazzo Marciani a Roccapiemonte.
La prima serata sarà dedicata a “Sanremo Story”: 16 interpreti si esibiranno in brani che hanno fatto la storia della kermesse. Presenta Rosaria Viscido. Le serate successive saranno presentate da Francesco Mercatelli e Teresa Ciardi e daranno spazio a brani inediti delle “voci nuove”.
I concorrenti, provenienti da varie località della Campania, sono stati selezionati da una giuria qualificata presente anche durante le tre serate. Il 31 maggio la giuria sarà presieduta dal Soprano del Teatro San Carlo di Napoli Margherita De Angelis. Le altre due serate vedranno come presidente di giuria il Maestro Fulvio Maffia, già direttore del conservatorio “G. Martucci” di Salerno. Le ultime serate saranno trasmesse in diretta da “Radio Base”.
Dal 3 al 5 giugno, invece, spazio alla quinta edizione de “I Colori della Musica”, confermata manifestazione di successo dell’associazione “I Tre Castelli Onlus”.
L’associazione, affiliata all’UISP, presieduta da Prezioso Carpentieri promuove ed organizza l’evento, in collaborazione con la Pro-Loco di Roccapiemonte e il Comitato per il recupero e la valorizzazione delle antiche tradizioni popolari di Roccapiemonte. L’evento vede coinvolto in modo fattivo e passionale tutti i soci della struttura ed i componenti del settore “Musica e Spettacolo” coordinato da Mimmo De Feo, direttore artistico della manifestazione.
Lo scopo della rassegna è far veicolare a tutte le fasce d’età i vari generi musicali: il linguaggio musicale di quest’anno è la musica folk.
“Il tema scelto quest’anno ci avvicina alla nostra cultura campana interregionale e nazionale – ha commentato in una nota Mimmo De Feo – Abbiamo fatto questa scelta perché la Campania ha grandi tradizioni e grandi interpreti di questo genere. Infatti, la musica etnica identifica tutti quei generi musicali che sono fuori dagli schemi. Abbiamo pensato ciò, anche per avvicinare ancora di più le giovani generazioni distanti da questo tipo di musica e cultura e per far riscoprire loro valori e costumi che vengono dalle tradizioni di lotte contadine e sociali con un mix che coniuga il sacro ed il profano. Balli, canti e ritmi che coinvolgono anche gli spettatori in una simbiosi naturale fatti di desideri smaniosi di comunicare, eccitazione, trasporto fisico e frenesia in particolare nella danza e nelle tammurriate, perciò FreneticaMENTE”.