Un excursus sulle attività della precedente amministrazione, questo il lungo post del dottor Iannello pubblicato sul proprio profilo di facebook. Tante le cose fatte e che Antonio Iannello ha voluto evidenziare, di seguito il post.
Colpisce che, ancora oggi, come se fosse un disco rotto, dopo quattro anni di governo, chi amministra la Città tende ad evidenziare tout court “i debiti” che la precedente amministrazione avrebbe lasciato in eredità senza concentrarsi, invece, perché forse non può farlo, sulle cose realizzate durante la propria gestione.
E ci sorprende, ancor di più, che nessuno di coloro che, oggi, hanno deciso di sostenerlo, e che insieme a me e ad altri, ebbero il privilegio di partecipare a quella straordinaria opera di trasformazione urbana e di rilancio della Città, intervenga per “rivendicare”, con orgoglio, anni di sacrificio e di lavoro che hanno consentito a Nocera Inferiore di acquistare un volto diverso, di rilanciare il commercio e le attività terziarie e produttive, di ospitare artisti che ci hanno consentito di vivere momenti indimenticabili, attirando persone da tutta la Provincia di Salerno ed oltre.
Eppure, il tentativo è chiaro: l’oblio! Chi oggi è stato eletto al governo della Città, non potendo rivendicare una “storia propria”, vorrebbe che quella “nostra Storia”, fosse oscurata dai “debiti”! Ma la verità non si può nascondere, è sotto gli occhi di tutti! La verità è “il bilancio” delle cose fatte, in quegli anni, che rimangono un patrimonio dei Nocerini.
Basta camminare per la Città per vedere come essa sia stata migliorata. Ovunque si volga lo sguardo si vede il frutto di quell’impegno: al centro ed in periferia; nelle zone rurali ed in quelle pedemontane. Non c’è un angolo della nostra Città che non sia stato interessato da lavori ed interventi, effettuati utilizzando le giuste sinergie “economiche e politiche” della filiera istituzionale: Governo, Regione e Provincia.
Ci piace ricordare gli “interventi strutturali” che hanno consentito la realizzazione del Polo della legalità (la Cittadella Giudiziaria, il Commissariato, la Caserma della Guardia di Finanza, la nuova sede della Polizia Locale, la realizzanda Caserma dei Carabinieri), del Polo della Cultura (il Teatro Diana, la Sala Polifunzionale della Galleria Maiorino, il Caffè letterario -i cui lavori sono fermi da anni!-), del Polo dello Sport (il Palazzetto dello Sport, la riqualificazione dello Stadio con la nuova curva per il settore ospiti e l’impianto di sicurezza), del Polo della Solidarietà (il Centro di aggregazione per anziani di via Loria, il Centro di aggregazione giovanile di via Falcone).
Ma non solo! Pensiamo alla dignità restituita a un luogo simbolo della Città: il Cimitero. La nuova viabilità con il parcheggio e l’ampliamento del cimitero, sono forse, sotto certi aspetti, una delle cose più belle che furono realizzate, per rendere onore ai nostri cari che non ci sono più e per consentire a tutti i nocerini di poter accedere al cimitero in maniera dignitosa, così come essi meritano. E non ci pare che oggi si possa dire lo stesso!
E pensiamo agli interventi di riqualificazione di tutte le scuole cittadine ed alla costruzione della nuova scuola “S. Francesco”, la realizzazione dell’illuminazione in periferia –si è portata la luce dove non era mai arrivata (Montalbino, Sant’Andrea, alcune zone rurali)- e la nuova illuminazione nei quartieri del centro e della periferie.
E pensiamo alla riqualificazione del centro cittadino, con il rifacimento delle piazze (prima su tutte Piazza degli Eventi), alla realizzazione del canile municipale, del percorso della salute, della stazione ecologica di Fosso Imperatore e delle Isole ecologiche a scomparsa -come quelle presenti nelle maggiori capitali europee, che, purtroppo, l’attuale amministrazione sta rimuovendo -, la riqualificazione della storica Villa Comunale (che oggi è in condizioni pietose), dei parchi giochi di Grotti e via S. Pietro (parchi giochi “pubblici” che oggi sono gestiti, spesso, come se fossero un bene privato, oppure sono completamente abbandonati all’incuria).
E pensiamo alla Sala operativa della Protezione civile, che nei momenti di criticità assicura un luogo attrezzato, come pochi, per il coordinamento delle operazioni di protezione civile ed il monitoraggio di tutto il territorio cittadino.
Tra le altre cose piace ricordare la costituzione della “Nocera Multiservizi” – la società del Comune che ha dato dignità ed una prospettiva certa a circa 50 famiglie che prima vivevano nella precarietà e nell’incertezza del futuro lavorativo e la consegna dei primi 50 alloggi a Montevescovado.
E si potrebbe continuare ancora, ancora ed ancora, perché il lavoro è stato enorme ma ricompensato da grandi risultati!
Ovviamente, tutto questo ha richiesto un impegno economico-finanziario importante, assunto, comunque, sempre nel rispetto dei principi contabili che regolano la vita di una pubblica amministrazione. Non si può fare a meno, infatti, di evidenziare che tutto ciò è stato fatto (circa 120 milioni di euro di OO.PP.) nel rispetto di norme e regolamenti. Tanto è vero che nessuno dei protagonisti della “nostra Storia” è stato mai raggiunto da un avviso di garanzia. Cosa che non può essere confutata né, tanto meno, svilita da ignobili illazioni artatamente rappresentate per beceri motivi politici.
In questo contesto, oltre ad amministrare la Città, si è stati anche protagonisti della stagione della “concertazione” e della “programmazione negoziata”, un impegno speso per realizzare una reale “politica di coesione locale”, attraverso lo strumento del “PATTO TERRITORIALE DELL’AGRO” che, in maniera miope e scellerata, qualcuno ha provveduto a svuotare di contenuti, non avendo, neanche, ancora individuato uno strumento alternativo.
E alla luce di quanto si sta verificando in questi giorni possiamo affermare che mai una scelta politica fu così miope e scellerata. Infatti, proprio, nel momento in cui il governatore De Luca riprogramma lo sviluppo dei territori della Campania, individuando gli interventi e le risorse, il Sindaco di Nocera Inferiore -da sempre Presidente del Patto territoriale- decide di abbandonare l’unico strumento che poteva consentire ai tredici comuni dell’agro sarnese-nocerino di interloquire come “area vasta” con la Regione, per disegnare, insieme, le sorti di un’unica comunità di circa 300.000 persone!
Il risultato: la Regione non ha avuto interlocutori istituzionali che potessero indicare le linee programmatiche dello sviluppo locale, per cui gli “interventi strategici” da finanziare con i fondi europei del Patto per il Sud e del Fondo per lo sviluppo e la coesione sono stati individuati direttamente dalla Regione.
E così, Nocera Inferiore oltre a perdere risorse ed opportunità ha perso anche il ruolo di “coordinamento” delle politiche di sviluppo dell’agro sarnese-nocerino. Ruolo che, da sempre, gli era riconosciuto.
Pertanto, non sappiamo se c’è ancora tempo per rimediare, ma sicuramente, riteniamo che c’è tempo per fare una meditata riflessione sugli errori e le occasioni mancate attraverso la “politica del giorno per giorno” priva di una “vera” programmazione.