L’inchiesta “Petrolio” si allarga anche a Salerno e in Campania

Un altro indagato “eccellente” , il vicepresidente educational di Confindustria, Ivan Lo Bello. Fra i progetti sotto esame vi era quello sui “Sistemi di difesa e sicurezza del territorio”.
“Cerniera col mondo politico” nell’attività di ricerca di “pubblici amministratori compiacenti o corruttibili” come il commissario straordinario del porto di Augusta, Alberto Cozzo – che è indagato – prorogato nel suo incarico.

Se il “quartierino” – sostiene l’accusa – non riusciva ad “attivare i propri canali politici”, aveva un’ottima carta di riserva. Gemelli, infatti, “assicurava comunque il raggiungimento dell’esito sperato” intervenendo direttamente sulla compagna: la Ministra, che si è dimessa il 31 marzo, quando l’inchiesta ha portato a sei arresti domiciliari, era diventata “strumento inconsapevole di quello che lei stessa non aveva mancato di individuare quale vero e proprio clan”.

Il quarto elemento nuovo è l’accusa, per sette persone, di aver turbato la libertà del procedimento di scelta del contraente in relazione alla concessione demaniale di un pontile nel porto di Augusta.

Fra i sette indagati vi è anche l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, capo di stato maggiore della Marina, già accusato di abuso d’ufficio. Oltre a lui gli indagati sono Gemelli, Cozzo, Colicchi, Quinto, Alfredo Leto e il contrammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto: sotto la lente della Procura sono finiti non solo il pontile nel porto di Augusta ma anche il trasferimento di un alto ufficiale della Marina.

Le Cronache
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