Nel quadro di un intensificato controllo del territorio finalizzato al rispetto della normativa attinente la commercializzazione di artifizi pirotecnici e materiale esplodente, importanti sequestri sono da annoverare a quelli che, ormai da tempo, costituiscono la sequela di risultati del piano annualmente sviluppato dal Comando Provinciale di Salerno in concomitanza con le festività natalizie e di fine anno.
Con un impegno che è ormai divenuto una costante di questo periodo per le Fiamme Gialle, si sono distinte le operazioni condotte dai militari della Compagnia di Nocera Inferiore che hanno scoperto, in territorio nocerino, ben tre detentori di manufatti esplodenti di varie tipologie, tra queste quelli denominati “cipolle”, di fatto vere e proprie “bombe carta”, connotate da intrinseca elevata potenzialità deflagrante o dirompente, specificatamente fabbricati e manipolati allo scopo di produrre effetti detonanti, indicati come esplosivi, aventi insita la caratteristica della “micidialità”.
Il materiale esplodente, pronto per essere piazzato sul “mercato nero” dell’agro nocerino a cifre da capogiro, è stato rinvenuto all’interno di due civili abitazioni, in totale assenza delle previste licenze e/o permessi e, soprattutto, in dispregio ad ogni norma sulla sicurezza, costituendo un potenziale serio pericolo per l’incolumità pubblica.
Le ultime due operazioni condotte nella settimana in corso, nei confronti di soggetti incensurati, tale A.B. di anni 60 e G.P. di anni 39, fanno seguito all’operazione condotta e segnalata la settimana prenatalizia nei confronti di M.R. di anni 65, tutti residenti in Nocera Inferiore (Sa) e deferiti a piede libero alla locale competente Autorità Giudiziaria per detenzione illegale di materie esplodenti.
I soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria detenevano complessivamente, presso le rispettive abitazioni, circa 5.500 manufatti esplodenti pronti per la commercializzazione “in nero”. Tra questi manufatti oltre 200 esemplari, di considerevoli dimensioni, erano di manifattura artigianale, c.d. “bombe carta”, composte da misture piriche di titanio, zolfo, perclorato ed alluminio di elevatissima pericolosità per il suo intrinseco potere esplosivo e detonante che ne caratterizza il requisito della micidialità, in rapporto anche al quantitativo (come attestato da personale tecnico specializzato) e ben 50 di esse erano collegate tra loro da c.d. “rendini”, in modo da dare continuità all’esplosione, tributando al manufatto una elevatissima pericolosità dovuta all’impossibilità di controllarne gli effetti deflagranti a seguito dell’accensione.
L’attenzione degli investigatori è sempre concentrata sulla ricostruzione della filiera “abusiva” della commercializzazione di polvere pirica oggetto di sequestro.
Le attività di servizio messe a segno costituiscono ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo sul territorio a tutela della salute dei cittadini, quale fenomeno di larga ed incontenibile diffusione nell’agro nocerino ed in tutto il territorio campano, che, oltre alla pericolosità sociale connessa alla mera detenzione in mancanza di idonee cautele e rendere illeciti profitti attraverso la commercializzazione “in nero”, è purtroppo, di fatto, immancabilmente causa di disgrazie e ferimenti allo scoccare della mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno.