Il Città di Nocera cade a Sorrento e perde anche il primato in classifica. La formazione di Esposito è scesa in campo ben motivata e forse il pari sarebbe stato il risultato più giusto per quello che si è visto in campo.
La gara è iniziata con qualche minuto di ritardo, prima del calcio d’inizio vi è stato un minuto di raccoglimento per le vittime di Parigi: sulle note della Marsigliese, l’applauso di tutto il pubblico presente. Sul terreno di gioco la bandiera francese.
La prima occasione è per i padroni di casa, Vitale al terzo prova ad impensierire Amabile. Qualche minuto dopo, lo stesso Vitale colpisce il legno. Al sedicesimo è ancora il Sant’Agnello a scaldare i guantoni di Amabile. Una partenza forte da parte dei costieri, poi sale in cattedra il Città di Nocera. Al diciassettesimo con un tiro di Vitolo, alla mezz’ora con un’occasione sull’asse Ciotti-Marcucci e nel finale del primo tempo con un tiro rispettivamente di De Liguori e Scibilia.
Il secondo tempo inizia con un tiro fuori misura di Scarpa, al quale rispondono gli ospiti con la premiata ditta, Scibilia-De Liguori-Lettieri. Da annotare la pessima direzione di gara di Gregoris della sezione di Pescara, un arbitro molto casalingo non in grado di gestire una partita così importante. Gli arbitraggi in questa categoria, in match come questi, vanno affidati ad esperti. Al settantasettesimo, passa in vantaggio il Sant’Agnello, De Rosa appena entrato, beffa dal limite un poco attento Amabile: 1-0. Nel miglior momento dei molossi, i padroni di casa capitalizzano col minimo sforzo. A questo punto Esposito butta nella mischia, forse con ritardo, Majella e Ferraioli. Ma l’occasione ghiotta arriva da Marcucci che di testa su suggerimento di Scibilia, non riesce a battere Russo: un vero intervento miracoloso da parte del portiere di casa. Nel finale Terminiello spreca il gol del raddoppio.
La vittoria porta il Sant’Agnello in vetta alla classifica da solo, per i molossi senza il talento Carotenuto, una gara giocata bene ed il pari sarebbe stato senz’altro giusto.
Giuseppe Colamonaco