Stamattina a Scafati, i militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore (SA), supportati da quelli della locale Tenenza e del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 4 pregiudicati (uno dei quali già detenuto), affiliati al clan camorristico “RIDOSSO-LORETO” operante sul territorio scafatese, ritenuti responsabili di “estorsione” aggravata dal “metodo mafioso”.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa e articolata indagine, condotta dalla Sezione Operativa del cit. Reparto Territoriale, su un sodalizio criminale dedito alle estorsioni e all’usura in danno di operatori economici di Scafati e dei comuni limitrofi, nonché al riciclaggio di assegni bancari.
L’attività investigativa, svolta attraverso metodi tradizionali supportati da attività tecniche e mirati servizi dinamici, resi ancor più difficili a causa del contesto territoriale, ha consentito di accertare, in particolare, le responsabilità dei destinatari delle misure cautelari in ordine a cinque episodi estorsivi (82.000 euro complessivi), commessi in Scafati tra il 2008 e il 2010, ai danni di 3 commercianti ortofrutticoli e un imprenditore conserviero del luogo, nonché di una società milanese che gestiva i parcheggi comunali a pagamento.
L’operazione rientra in un più vasto contesto investigativo che, valorizzando gli esiti di fruttuose investigazioni degli anni scorsi sulle dinamiche camorristiche dell’agro nocerino-sarnese e scafatesi in particolare (operazioni Scafo, Matrix e Mosaico condotte dal ROS – Sezione Anticrimine di Salerno), ha permesso di ricostruire in termini di accertata gravità indiziaria anche due risalenti efferati omicidi di camorra, finora irrisolti, commessi negli anni 2002-2003 nell’ambito dello scontro armato tra i clan Ridosso e Muollo, ovvero l’omicidio di Ridosso Salvatore del 16 maggio 2002 in Scafati (per il quale il GIP ha ritenuto sussistere i gravi indizi nei confronti del pregiudicato Mansi Valentino e di cui si ritiene mandante Muollo Ferdinando e coesecutore il defunto Muollo Luigi) e l’omicidio di Muollo Luigi del 9 settembre 2003 in Scafati, ritenuto la risposta vendicativa della famiglia Ridosso (per il quale il GIP ha condiviso la gravità indiziaria nei confronti del solo Ridosso Romolo, ritenuto dalla D.D.A. il dominus del sodalizio a base familiare, dedito negli anni 2000 a lucrative attività illecite nel settore dei videogiochi e delle estorsioni ed in grado di stringere accordi con clan del napoletano anche per la consumazione di altri gravi delitti, come il tentato omicidio di Di Lauro Generoso e l’omicidio di Carotenuto Andrea).