La Procura della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia, ha sequestrato dei beni nei confronti di T.L. di anni 54.
Tra i beni sequestrati lo stabilimento balneare BAGNI SAVOIA sul litorale di Pontecagnano Faiano (SA), la connessa attività di ristorazione, un agriturismo in corso di costruzione e una società di gestione allestimento serre per l’agricoltura.
Il 54enne fu già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di anni 2 agli inizi degli anni 2000, perché ritenuto indiziato di appartenere all’associazione mafiosa denominata “ Pecoraro –Renna” operante nella Piana del Sele.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la componente specializzata dei militari del G.I.C.O., hanno rivelato che, tramite i suoi familiari più stretti, l’uomo ha effettuato negli ultimi 15 anni rilevanti investimenti nel campo immobiliare e societario, evidenziando un tenore di vita notevolmente superiore ai redditi dichiarati.
Le condotte contestate sono quelle di trasferimento fraudolento di valori (in concorso con i familiari) per sottrarsi all’applicazione della normativa antimafia e violazione dell’obbligo di comunicazione delle variazioni patrimoniali alla Guardia di Finanza; obbligo già previsto dalla legge “Rognoni-La Torre” e attualmente previsto nel vigente codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.
Le indagini hanno accertato che, nel corso degli anni, al fine di assicurare il patrimonio di famiglia da eventuali provvedimenti ablativi dell’A.G., gli indagati hanno fatto sistematicamente ricorso a fittizie intestazioni di beni a favore di prestanome compiacenti, continuando ad investire somme significative destinate alla ristrutturazione dello stabilimento balneare e alla costruzione di un vasto agriturismo.
Il titolare dell’attività era anche comparso in diverse trasmissioni televisive, pubblicizzando la struttura che egli aveva sottoposto ad ampi lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Nel dettaglio l’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo di 6 complessi aziendali, quote societarie riferibili a 4 società, 2 ditte individuali e di un’associazione sportiva dilettantistica.