Vasche di laminazione, Emiddio Ventre scrive alle istituzioni

Ai Signori Sindaci e Consiglieri comunali dei comuni di
Nocera Inferiore
protocollo@pec.comune.nocera-inferiore.sa.it
Nocera Superiore
protocollo@pec.comune.nocera-superiore.sa.it
Castel San Giorgio
amministrazione@pec.comune.castelsangiorgio.sa.it
Mercato San Severino
protocollo.comune.mercatosanseverino@legalmail.it
Roccapiemonte
sindaco.roccapiemonte@asmepec.it
e.p.c.
Presidente della Regione Campania
agc01@pec.regione.campania.it
Assessore all’Ambiente della Regione Campania
dg.05@pec.regione.campania.it
ARPAC
direzionegenerale.arpac@pec.arpacampania.it
OGGETTO: “Conferenza di Servizi Arcadis Lotto 3 Grande Progetto Sarno del 03/09/2015
Il sottoscritto Ventre Emiddio in qualità di Presidente del Comitato No Vasche, No Inquinamento SI alla messa in Sicurezza del fiume Sarno che racchiude circa 10.000 aderenti distribuiti su 18 comuni interessati dal progettoCONSIDERATO
– che il parere favorevole alla Valutazione d’Impatto Ambientale del GPS è stato dato senza tener conto dello stato d’inquinamento del fiume Sarno ed in particolare degli affluenti Solofrana e Cavaiola

-che lo stato d’inquinamento del fiume è di fondamentale importanza per le opere che si andranno a realizzare per il terzo lotto cioè Vasca Casarzano di 15 ettari di nel comune di Nocera Inferiore

– che da evidenze oggettive, risulta che ancora oggi, che i torrenti (Solofrana e Cavaiola) sono tra i più inquinati d’Europa, (Es. divieto d’irrigazione emesso da tutti i comuni che l’attraversano) per cui le loro acque non possono finire nelle future vasche assorbenti in quanto contaminerebbero le falde e le catena alimentare dell’intero bacino del Sarno

– che il verbale del iter procedurale della commissione di Valutazione d’impatto ambientale emerge una agghiacciante verità, a pag. 41, in merito alle vasche di laminazione si legge testualmente:

“Sebbene il proponente precisi che l’intervento sia un opera di regimentazione finalizzata alla riduzione del rischio idrogeologico e dei conseguenti danni a terzi che incidono sul patrimonio regionale e, quindi, non si prefigge lo scopo di bonifica ambientale, dall’istruttoria della documentazione fornita non risulta specificata in maniera analitica la qualità e la composizione delle acque superficiali che vi saranno recapitate; inoltre non si evince un accurata caratterizzazione geologica e idrogeologica (suolo, sottosuolo e falde, ecc.) finalizzata agli effetti indotti dalle suddette acque superficiali sulle matrici ambientali nelle aree interessate dalle zone di laminazione. Pertanto in merito alla problematica, il gruppo istruttore, sulla base della documentazione agli atti, ritiene di non avere elementi conoscitivi per la formulazione del relativo giudizio”

Nonostante, questa incredibile conclusione, con Decreto Dirigenziale n. 177/2013 il 02/12/2013 da parte della Regione Campania Dipartimento 52 – Direzione Generale 5 – U.O.D. 7 “Valutazione Ambientali – Autorità Ambientali”, viene dato PARERE FAVOREVOLE!!!;

Secondo il D.Lgs 152/2006: “la V.I.A. è uno strumento per garantire elevati livelli di tutela e qualità dell’ambiente, con un approccio preventivo ed integrato, attraverso analisi e valutazioni preliminari. Ha lo scopo di proteggere e migliorare la salute umana e la qualità della vita, salvaguardare la biodiversità, conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi, garantire l’uso plurimo delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile, preservare il paesaggio ed il patrimonio storico, artistico e culturale”. Non sembra che la commissione abbia agito in tal senso.

V I S T O
– il giudizio espresso dall’Arpac nel documento presentato in una conferenza di servizi del 13/05/2014 di cui si riporta testualmente:

“E’ necessario, inoltre, formulare delle precisazioni essenziali relative alla destinazione delle acque superficiali. I corsi d’acqua denominati Sarno e Solofrana, controllati dall’Arpac mediante monitoraggio (rif. anni 2012 -2013) contengono sostanze organo -alogenate (principalmente triclorometano, tetracloroe

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tilene, tricloroetilene, triclorobenzene) e, talvolta il cadmio. Le acque contenti tali elementi non possono essere scaricate sul suolo e nel sottosuolo cosi come stabilito dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i., allegato 5, parte III (allegato alla parte III). In aggiunta ai precedenti parametri, nel corso dei precedenti parametri, nel corso del medesimo monitoraggio è stata rilevata la presenza di alcuni metalli quali cromo, nichel, arsenico, zinco, rame e piombo. Per tali acque, si ricorda che è vietato l’immissione nelle acque sotterranee. In conclusione si ritiene che, qualoro dovessero essere rilevate le medesime concentrazione dei composti sopra menzionati, finora riscontrati nelle stazioni monitorate dall’Arpac, tali acque non possono essere recapitate sul suolo, nel sottosuolo/acque sotterranee.- che la falda di Montoro (che scorre in direzione Sarno) è già stata contaminata da tetracloroetilene, molto probabilmente, proprio a causa delle vasche esistenti in loco; il che ha reso necessario vietare l’utilizzo dell’acqua per qualsiasi scopo.

Tutto ciò premesso, si
C H I E D E
di esprimere Parere negativo in merito alle vasca di laminazione Casarzano Intervento A2.3 per la tutela della salute dei concittadini

Il suo parere favorevole la renderebbe complice di un disastro ambientale preannunciato.

Siamo certi che Lei non lascerà che l’acqua che bevono i suoi cittadini ed i suoi figli sia contaminata dal cromo e dal tetracloroetilene, idrocarburi ecc. che ad ogni pioggia si scarica illegalmente nella Solofrana.

“Ai posteri l’ardua sentenza”

Distinti Saluti

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