Nocera Inferiore. Appello di Ventre all’Ente Parco Fiume Sarno

Un appello, quello del Presidente del Comitato “No Vasche”, Emiddio Ventre, all’Ente Parco del Fiume Sarno. In una lunga nota, Ventre, evidenzia, dopo aver eseguito un sopralluogo, quanto sia necessario pulire dall’erba il corso d’acqua. Nella pagina ufficiale del Comitato, si legge: “Dopo il sopralluogo fatto in canoa insieme ad un esperto abbiamo tratto le seguenti conclusioni.
Le cause degli allagamenti, peraltro non difficili da individuare, sono da attribuire al mancato taglio della vegetazione che in questa stagione cresce rigogliosa e diventa una barriera naturale al defluire delle acque.
Considerando che anche altri materiali solidi in sospensione si vanno ad imbrigliare nell’erba (cosi detta Moglia) questa diventa tipo una rete a maglie strette che trattiene tutti i sedimi del fiume; tanto è vero che lungo il corso del fiume si sono formate delle isolette che hanno ostacolato anche il passaggio della canoa.
Tutto ciò sta determinato l’innalzamento del livello idrometrico e dello stesso letto del fiume.
E’ noto che il fiume Sarno ha pochissima pendenza ed è un sistema perfetto, che può essere messo in crisi al variare di pochi fattori. Infatti l’innalzamento di pochi centimetri è stato sufficiente a bloccare l’afflusso d’acqua da parte della rete di scolo dei canali adiacenti al fiume(c.d. fossi), che rappresentato la rete di drenaggio dei terreni circostanti e dell’intera piana dell’Agro Nocerino.
L’ innalzamento del livello di falda – continua Emiddio Ventre – sta portando ad un espansione laterale del letto del fiume con la conseguenza che i terreni laterali stanno diventando una sorta di sabbie mobili, ricchi di acqua la quale contribuisce ad essiccare le colture presenti, non come qualcuno ha erroneamente supposto, attribuendo la causa all’inquinamento.
Ricordiamo che i tre Rii nascono dalle stesse sorgenti che alimentano i nostri rubinetti ed ancora oggi, la gran parte delle persone non riesce a capire la differenza tra i torrenti che nascono a Sarno e i torrenti Solofrana e Cavaiola che sono i killer del Sarno.
Da tempo come “Comitato No Vasche, No Inquinamento, Si alla messa in sicurezza del fiume Sarno” ci stiamo battendo per il dragaggio dell’intero corso d’acqua, infatti come testimoniamo i contadini del luogo questo non avviene da oltre 50 anni, di conseguenza ci sono almeno 2 metri di detriti depositati sul fondale che contribuiscono a creare anche gli allagamenti più a valle nei periodi di forti piogge.
Nell’ultimo decennio ci si è limitati allo sfalcio dell’erba, operazione fondamentale per evitare l’annoso problema di questi giorni.
Leggiamo, dalla stampa che l’Ente Parco abbia bloccato i lavori di sfalcio perché non consultato o perché contrario al dragaggio, noi da comitato, che rappresentata miglia di cittadini di oltre 20 comuni del bacino, ci sentiamo di dire che non è il momento di fare polemiche o prese di posizioni istituzionali che pure competono, ma il taglio dell’erba è fondamentale perché per secoli si è fatto così in questo territorio. Auspichiamo che il comitato tecnico scientifico del parco e il suo Presidente tengano conto del grido disperato di noi cittadini.”

Emiddio Ventre

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