Ripartire dalla ricerca e adottare soluzioni ad emissioni zero per lo smaltimento delle ecoballe: questa la soluzione proposta dall’ex Assessore all’ambiente del comune di Baronissi, Alfonso Farina, all’indomani della notizia che ha coinvolto l’intero piano di regolamentazione regionale.
In seguito ai 20 milioni di euro di sanzione imposti dall’Unione Europea per l’inesatta applicazione delle direttive sui rifiuti, il neo governatore De Luca ha difatti indicato la città di Salerno e il suo cementificio come luogo predestinato allo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla Terra dei Fuochi. «Ho accolto con profondo stupore la notizia che ha visto coinvolto il neo governatore e la città di Salerno», ha esordito Farina, volto simbolo delle amministrazioni virtuose per l’attenzione al dato ambientale. «Forte delle conferme maturate nel corso del mio assessorato – ha proseguito – grazie ai riconoscimenti di Legambiente che ha eletto più volte l’amministrazione di Baronissi come primo comune del Sud per l’elevata percentuale raggiunta grazie alla raccolta differenziata, ritengo possibile l’adozione di soluzioni alternative di smaltimento ad emissioni zero. Nel corso degli ultimi mesi, difatti, un gruppo di ricercatori italiani ha messo a punto un progetto rivoluzionario, che promette di risolvere definitivamente il problema dello smaltimento nei termovalorizzatori: un impianto ad impatto nullo, capace di sterilizzare i rifiuti e di trasformarli in energia elettrica, biogas e gasolio».
Un’ipotesi pronta a trasformarsi in realtà, capace di riformulare definitivamente l’intero sistema di smaltimento in regione Campania. «Confido nella attuazione degli ultimi ritrovati della ricerca anche per il nostro sistema regionale, così da riproporre magari il modello virtuoso di cui sono stato artefice per il comune di Baronissi, e mi rendo disponibile a un confronto con il governatore al fine di poter contribuire fattivamente alla risoluzione della questione», ha concluso Alfonso Farina.