Il sindaco, Manlio Torquato, risponde al PD attraverso Facebook, dicendo: “La prossima volta chiederò il permesso”. Un lungo post del Primo Cittadino di Nocera Inferiore che, punta a chiarire, posizione e contesto politico locale nel quale è inserito. In chiusura, anche una novità: lanciare un partito della nazione a dimensione nostrana.
Di seguito la lunga nota.
“E’ bastato un articolo, peraltro anche privo di alcuna mia dichiarazione, circa la volontà di dialogo con il Presdidente della Regione a suscitare una inusitata e immotivata reazione ostile da parte di alcuni esponenti del PD nocerino. Quasi che un sindaco di una città di 50mila abitanti, per parlare col Presdiente della sua regione, debba chiedere il permesso al partito locale di quest’ultimo. Partiamo dai fondamentali. Abbiamo vinto per due volte le elezioni in questa città. Nel 2011 contro l’allora PDL, nel 2012 contro una coalizione che andava dall’ex sindaco all’On. Cirielli. Lo abbiamo fatto con un modello di Amministrazione che è inclusivo e riformista (e per tale intendo la capacità di cambiare le cose un poco alla volta, non di “far volare i divani” come qualcuno si aspettava o oggi in mala fede ci addebita). E quel modello, tra cose giuste e sbagliate, oggi è vincente. Non ha alternative credibili in questa città che non siano l’ammucchiata del “tutti contro uno” che non è esattamente un modello di governo municipale, tanto per dire. A questo modello che è riformista inclusivo rispettoso delle regole, istituzionale quel che serve, non basta perciò rispondere col torcicollo come fa un PD che subisce ancora oggi la regia dell’ex sindaco e che cerca di allontanare, come dissenso, anche quelle ipotesi di cambiamento al suo interno che, nei mesi recenti, si sono affacciate senza successo. Capiamoci, ha detto bene Torre, nelle tre cose citate: pianificazione urbana, rifiuti e strumenti di concertazione: lì si misura anche la distanza tra ciò che è stato combinato e quello che proviamo ad essere. Nel bene e nel male. Perché risanare una città al collasso finanziario, farlo, in particolare, per quella partita devastante che è stata la SeTA e che ancora oggi pesa sui cittadini per i debiti accumulatie i servizi resi, immaginare un risanamento di un territorio occupato dal cemento, senza però penalizzare privati e imprese, smantellare le società inutili (Patto, Salerno Sviluppo, ecc., poltronifici senza più giusta causa), bene quello ci vede effettivamente differenti. Oggi la politica in questa città, ma un pò ovunque, si misura e sempre più si dovrà misurare, se si vuole avere una qualche possibilità di salvezza, tra interessi e disinteresse, tra apparati e bene comune, tra riformismo e ritorno al passato. E in questo rivendico io per primo una distanza, ma non rispetto alla cittadinanza, agli elettorati, ma rispetto a quello che il torcicollo di alcuni vorrebbe. Con tanti limiti abbiamo provato a produrre un modello. Ora tante chiacchiere non servono, noi andiamo e andremo avanti con chi ci sta. Perché anche a Nocera, un rinnovamento avviato deve trovare completamento. Perchè, con buona pace di Salvini e Grillo, che non saranno mai una possibilità di governo credibile, anche qui da noi la possibilità di un Partito della Nazione che tenga insieme solidarismo e riformismo, deve provare a nascere, con chi ci sta, superando il passato e senza troppi rimpianti. E noi lo faremo”.