Treno Verde a Napoli: presentati gli ambasciatori della Campania

A rappresentare la Campania nel viaggio verso Expo Milano del Treno Verde saranno i prodotti dell’allevamento biologico di bufale a Castel Volturno, la pasta da grano duro Senatore Cappelli e latte nobile, olio e vini del Parco Nazionale del Vesuvio e del Beneventano, fichi bianchi, cicerchie, ceci del Cilento, pomodori, cereali, ortaggi, agrumi. Tutto coltivato e prodotto con metodi biologici e da aziende che hanno scelto di innovare il loro processo di produzione e trasformazione rispettando la biodiversità dei luoghi, l’ambiente e la qualità delle materie prime. Il vero fiore all’occhiello della Campania. Legambiente chiede alla Regione Campania di valorizzare e sostenere queste realtà per fare in modo che Expo diventi non una sterile vetrina ma una grande occasione di sviluppo economico e sociale.

Sono queste alcune delle eccellenze dell’agricoltura di qualità campane consegnate al Treno Verde dagli Ambasciatori del Territorio che questa mattina hanno inaugurato la tappa di Napoli del convoglio ambientalista (in sosta oggi al binario 12 della stazione centrale dopo tre giorni a Battipaglia). Prodotti ed esperienze che accompagneranno il viaggio 2015 della storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo.
Gli Ambasciatori del Territorio, iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero, ha avuto per protagonisti i primi agricoltori e realtà agricole che producono nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori. Insieme a loro Legambiente ha presentato il suo Manifesto della Nuova Agricoltura, sottoscritto a bordo del Treno anche dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Con loro Legambiente ha, inoltre, lanciato il “Progetto Conversione”, una sfida che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, estendendole dal dieci al venti per cento della superficie agricola entro il 2020.

“A bordo del Treno Verde questa mattina sono salite le esperienze che rappresentano un modello vincente e concreto di economia sostenibile per la Campania – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente. -. In attesa che la Camera approvi il disegno di legge sugli ecoreati, molti territori stanno cercando di riscattarsi e di coltivare semi di legalità. Nella Terra dei Fuochi molti lo stanno già facendo come dimostrano le tante piccole realtà di Terra Felix che danno forza a questo meraviglioso territorio. È questo l’altro volto della Campania che vogliamo far conoscere e scoprire e che da oggi portiamo a bordo del Treno Verde nel nostro viaggio verso Expo. L’urgenza di dare risposte efficaci troppo a lungo rimandate in questo territorio richiede uno sforzo congiunto di tutti affinché la Terra di fuochi possa finalmente archiviare una lunga e drammatica stagione e trasformarsi in Terra Pulita”.

“La Campania è la culla della Dieta Mediterranea. Un patrimonio da salvaguardare e valorizzare, usandolo come perno di un nuovo e diverso sviluppo economico- aggiunge Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. Una nuova agricoltura, che delineiamo nel nostro Manifesto, già all’opera e praticata da molti agricoltori campani e che può destare impegno professionale e passione nei giovani, riportandoli a questo antico mestiere. È per questo che alla Regione Campania chiediamo di recuperare i ritardi che si stanno accumulando in vista di Expo Milano, affinché si arrivi a questo appuntamento mondiale con uno spirito e un’organizzazione diversa che possa davvero portare nuovo lustro e nuove opportunità ad un territorio troppo spesso martoriato ma che rappresenta invece su più fronti il meglio del made in Italy”.

Con la giornata di oggi – che proseguirà questo pomeriggio a Eccellenze Campane con il focus “Biodiversità, agricoltura e legalità: la Campania verso l’Expo” e dalle
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16 alle 19 nuovamente a bordo del Treno Verde con il dibattito “Orti urbani e agricoltura sociale” e lo showcooking dello chef Pietro Parisi – si chiude la tappa campana del Treno Verde. Oltre mille gli alunni che a Battipaglia a Napoli sono saliti a bordo delle quattro carrozze del convoglio ambientalista, centinaia di visitatori che hanno visitato la mostra dedicata all’agricoltura di qualità e alla sana alimentazione, assistendo a dibattiti, focus e laboratori culinari.

Ecco gli Ambasciatori del Territorio campani saliti a bordo del Treno Verde
Terra Viva: Nicola Cecere, allevamento biologico di bufale e Caseificio Terre di Don Peppe Diana Libera Terra – Castel Volturno (CE)
Insieme ad altri allevatori di bufale dell’agro aversano hanno siglato un patto con Legambiente, Libera, Slow Food, Alce Nero e CCPB con l’impegno a realizzare un prodotto di alta qualità e valore ambientale, con una filiera interamente tracciata, controllata e certificata sin dai terreni in cui si coltivano i foraggi, dall’acqua e dagli aspetti territoriali, nel rispetto del benessere animale, della legalità e delle condizioni di lavoro. Presenteremo la loro mozzarella a Milano e all’Expo per ricordare che l’Agro Aversano non è solo Terra dei Fuochi, ma anche un territorio di allevatori straordinari in grado di donare al mondo prodotti salubri di eccezionale qualità e la speranza di un’economia sana e partecipata.

2. Consorzio Formicoso Alta Irpinia, Pasta da grano duro Senatore Cappelli e Latte Nobile – Lioni (AV)
Un consorzio di agricoltori promosso dal GAL locale è tornato a coltivare una varietà storica di frumento duro per produrre semole e pasta di alta qualità. Un disciplinare prescrive la coltivazione del Senatore Cappelli in rotazione con erbai polifiti o con leguminose (favino, cece), senza ricorso a diserbanti o a concimazioni di fondo e di copertura. Si è creata una filiera al crocevia di 3 regioni, individuando un mulino, De Vita di Castelnuovo Monterotaro (FG), e un pastificio, Grania “Gemme del Vesuvio” (Castello di Cisterna-NA). Alcuni agricoltori hanno anche allevamenti di vacche da latte e seminano, in rotazione col grano, erbai polifiti che consentono di ottenere il Latte Nobile producendo formaggi a pasta filata, come fiordilatte e caciocavallo.

3. “Villa Dora” azienda olearia e vitivinicola biologica situata nel Parco Nazionale del Vesuvio, in prima linea nel presidio contro la discarica di Terzigno. Vincenzo Ambrosio, il conduttore di Villa Dora, fa della tutela del paesaggio vesuviano uno dei punti di forza della propria attività produttiva. I vini prodotti sono il Lacrima Cristi rosso e bianco, Piè di Rosso, Aglianico, Caprettone e Falanghina autoctono (bianchi). La produzione biologica dell’olio ha ottenuto numerosi riconoscimenti anche internazionali. I prodotti sono esportati in Europa e in America (Canada soprattutto). In azienda si trova anche il frantoio, circondato da 1400 alberi di olivo. Tutte le attività di Villa Dora si svolgono nel pieno rispetto dell’ambiente. Le varie fasi produttive si basano sull’esperienza della tradizione e nel contempo sugli aggiornamenti che giungono da settori di studi specializzati.

4. Antica masseria Venditti Castelvenere (BN). Il primo Vigneto didattico cento per cento, un piccolo “museo della biodiversità”. Da un’originale idea di Nicola Venditti nel 2005 è stato realizzato adiacente la nuova cantina il vigneto didattico. In circa 1600 mq di terreno e 126 mt slm, 10 filari orientati Nord/Sud in coltura biologica, raccolgono 20 vitigni antichi, con cui l’azienda produce i vini. Sono presenti uve antiche, alcune ancora non catalogate, altre confuse con vitigni più noti, bianchi e rossi. Durante tutto l’anno è possibile visitare il “piccolo museo della biodiversità”. Si organizzano visite guidate e suggestive degustazioni, percorrendo tutta la filiera produttiva.

5. Az. Agricola D’Angiolillo, Loc Terradura – Ascea (fichi bianchi, cicerchie, ceci). Sulla collina dal fascino senza tempo di Elea, la patria di Parmenide e Zenone, in un magico scena
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rio, tra il verde della collina della valle di Velia l’azzurro del cielo ed il blu intenso del mare del Cilento, si estende un’azienda di oltre 5 ha in cui la produzione principale è il fico bianco del Cilento, presidio slow food. Il fico bianco è uno dei prodotti più caratterizzanti del territorio del basso Cilento. L’azienda inoltre produce legumi antichi, in particolare le cicerchie, antica coltura di assicurazione, poiché fornisce in zone aride e soggette a siccità, un buon raccolto quando le altre colture falliscono. Numerose sono poi le attività culturali legate alla promozione della Dieta Mediterranea e al corretto approccio al territorio.

6. Az. Agricola La Morella, Battipaglia (az. Biologica e fattoria didattica). L’azienda agricola e agrituristica Antica Masseria La Morella sorge al centro di un’azienda biologica dedicata alla coltivazione della vite, dei cereali, degli ortaggi e degli agrumi. La cantina risalente alla prima metà del ‘700 è la migliore dimostrazione dell’antica vocazione vitivinicola della Morella, che affonda le sue radici indietro nel tempo. Dopo una lunghissima interruzione, oggi sui nostri campi è tornato l’aglianico, allevato a guyot e coltivato in agricoltura biologica e in pianura a livello del mare. Viene vinificato in purezza, sempre con metodo biologico affinato a lungo in botti di rovere. Nei campi dell’Azienda Agricola La Morella, Fattoria didattica che ospita centinai di alunni ogni anno, si coltivano diverse varietà di pomodori con i quali si producono conserve di pomodoro passato, passata di pomodorini e pomodori pelati. Dai filari di limoni nasce invece un fantastico limoncello.
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