Nocera Inferiore nel segno di Joe: ma a Nocerina ca fatt!

Ha avuto ragione il sindaco Manlio Torquato a dire che sarebbe stata una giornata dedicata alla cultura, in un messaggio più volte ieri pubblicato sul suo profilo di facebook.
E si, cultura. Il ricordo del nocerino, Giuseppe (Joe) Marrazzo, chiamato anche Geppino, quando viveva a Nocera, ha lasciato il segno tra il pubblico ed i relatori del convegno. Incontro moderato impeccabilmente, da Annamaria Barbato Ricci, più volte chiamata Ricci Barbato, ma l’emozioni della serata non hanno perdonato nessuno dei presenti. È vero, tutti si sono emozionati, ognuno col suo ricordo, col suo aneddoto, con il suo pezzetto di storia di Joe da raccontare. Joe Marrazzo, quello che realizzava i servizi tv con musiche e titolazioni da film di cronaca, rivoluzionando il giornalismo dell’epoca, quasi a ripresentare e riproporre il neorealismo di rosselliana memoria. Questo era il cronista degli anni difficili della camorra che, come detto ieri sera, per due volte fu redarguito da mamma Rai. Il giornalista che si reca a casa, in Sicilia, di Tano Badalamenti, per conoscerlo e intervistarlo. L’intervistatore che fa dire a Raffaele Cutolo cose che non avrebbe mai detto a nessuno. Ecco, questo era Marrazzo, ti faceva parlare e consigliava ai colleghi della carta stampata che gli stavano vicino quando c’era da fare un “pezzo”: “Liev stu blocchett, ca chist nu parlan”. Oppure, quando in occasioni importanti, tipo un premio giornalistico ritirato a Bruxelles, all’uscita del palazzo di vetro, Joe dice: “Ma a Nocerina ca fatt!”. Questo il sintoma lampante del suo attaccamento a Nocera Inferiore, la ricerca in circostanze particolari della sua vita, delle sue radici. Marrazzo, é cresciuto al Casale del Pozzo, la sua levatrice (in dialetto nocerino A’ Vamman) é stata la moglie di Domenico Rea. Un filo storico inaspettato, un filo che collega Rea a Marrazzo, due illustri nocerini contemporanei. Piero Marrazzo ieri sera, figlio di Joe, giornalista e volto noto della Rai, ha lanciato una idea su quello che Nocera potrebbe essere, in particolare sulla cultura: diventare la capitale dei racconti del sud. Nocera, secondo Piero, potrebbe acquisire una centralitá, essere la capitale della cultura del sud e di tutti i sud del mondo. Invito lanciato al sindaco ed accolto: che possa aprirsi una nuova stagione per Nocera Inferiore.
Giuseppe Colamonaco
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