Legambiente. Mal’aria, Benevento maglia nera

Siamo solo alla fine di gennaio ma la situazione dell’inquinamento atmosferico del 2015 appare già fuori controllo. In Campania , dall’inizio dell’anno ad oggi, Benevento e Napoli hanno già 11 giorni di superamento della soglia massima giornaliera consentita di PM10 . Un dato in linea con l’anno appena concluso, come dimostrano i dati relativi al 2014 sull’inquinamento atmosferico derivante dalle polveri sottili. Dal monitoraggio fatto dalla campagna di Legambiente PM10 ti tengo d’occhio infatti, nel 2014 in Campania il 44% delle centraline urbane è fuori dai limiti, con Benevento e Avellino dove tutte le centraline hanno superato il limite dei 35 giorni. Al primo posto regionale Benevento con 77 giorni di superamento, seguito da Avellino con 69, Caserta 45 e Napoli con 40.
In città- denuncia Legambiente- la fonte principale di inquinamento atmosferico è il trasporto su strada, dove i passi avanti fatti sull’efficienza dei motori non ha consentito di ottenere risultati evidenti nel miglioramento della qualità dell’aria, visto l’elevato numero di veicoli in circolazione e l’incremento dei diesel; segue il riscaldamento domestico, prevalentemente derivante dall’uso di legna o combustibili fossili particolarmente inquinanti come l’olio combustibile o il gasolio.
“E’ quanto mai evidente la necessità di un urgente e decisivo piano di intervento che vada finalmente ad incidere sulle politiche relative alle fonti di inquinamento – ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente Campania Giancarlo Chiavazzo -, più volte annunciato ma ancora mai attivato. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili puntando su fonti energetiche rinnovabili; investire nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorarne l’efficienza e l’isolamento termico, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici e affrontare uno dei nodi principali: il trasporto a livello urbano ed extra urbano. In Campania tutti i cinque capoluoghi di provincia hanno il record per numero di auto per abitante,dai 55 ogni 100 adi Napoli ai 63 ogni 100 di Benevento, superiori alla media europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni, e il trasporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno. Solo invertendo questa tendenza e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita.”
Buone notizie arrivano dagli altri inquinanti: per il biossido d’azoto (NO2) un gas irritante per l’apparato respiratorio e per gli occhi che può causare diversi problemi respiratori, nessun capoluogo campano supera i limiti stabiliti nel D.Lgs. 155 del 2010 che, una concentrazione media annua massima di 40 μg/m3 ed un valore medio orario di 200 μg/m3 che non deve essere superato per più di 18 giorni all’anno. E lo stesso dicasi per l’Ozono troposferico(O3) un gas fortemente ossidante e tossico se inalato in grandi quantità, irrita le vie aeree, gli occhi e può portare a diverse patologie cardio-respiratorie.

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