Care ragazze e ragazzi,
la legge 20 luglio 2000, n. 211 istituisce il 27 gennaio quale “giorno della memoria”: un’occasione per ricordare e riflettere sullo sterminio nei campi di concentramento nazi-fascisti di oltre sei milioni di ebrei, ma anche di oppositori politici, zingari, persone con diverse abilità, omosessuali. Un eccidio che non trova pari nella storia, che ancora oggi inorridisce per la ferocia disumana e commuove al pensiero delle vittime.
“La banalità del male”: con questo titolo Hannah Arendt pubblicava nel 1963 un saggio in cui, nel descrivere il processo al gerarca Adolf Eichmann, dimostrava come spesso gli artefici della Shoah fossero inconsapevoli del significato delle proprie azioni.
Talora un calcolo politico, talaltra interessi economici; talora ideologie insulse, talaltra l’affermazione della Nazione egemone: varie ragioni possono muovere mani assassine. M a sempre esse riescono nel loro intento grazie ad un’unica e onnipresente condizione: l’indifferenza, la banalità, la superficialità, il disinteresse…..
Ricordare, riflettere, come tutti noi facciamo oggi, è l’unico vero presidio contro questo male della coscienza: la nostra, ora, qui, senza andare troppo lontano.
Marco Galdi