Sarno. La Gustarosso espugna Ostuni

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Ottima prova dei ragazzi di coach Peppe Corrado che, al Pala Gentile, soffrono ma portano a casa i due punti. Ottava vittoria di fila e primo posto del girone H confermato, seppur in coabitazione con la Cesarano Scafati. “Sono contento per la prestazione e la vittoria – afferma Corrado – siamo stati bravi a giocarcela fino alla fine, nonostante le assenze e le difficoltà incontrate. E’ stata una partita dura, contro una squadra che ha mostrato i muscoli e che, seppur rimaneggiata, ci ha dato filo da torcere. Onore a loro. Abbiamo giocato sottotono, a corrente alternata. Siamo partiti bene, poi abbiamo sofferto le difese al limite del regolamento dei nostri avversari”. Il palazzetto era stracolmo, il pubblico caldissimo. Ostuni si conferma un campo difficile da espugnare. Il che avvalora ancor più la vittoria della Gustarosso. “La squadra non si è mai disunita – aggiunge il coach –. E, anche se non sempre siamo riusciti ad esprimere la nostra pallacanestro, per la loro bravura e la stanchezza dovuta al lungo viaggio, abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo per vincere la gara. È stata una prova di carattere, un segnale importante per il prosieguo del campionato. Una citazione speciale merita il nostro sesto uomo, Mario Milone, un ragazzo eccezionale che, pur partendo dalla panchina, sa sempre farsi trovare pronto. Quando entra trasforma la squadra e anche ad Ostuni è stato determinante in un momento difficile della gara. Milone ci ha permesso di fare il break decisivo. E’ un giocatore affidabile, decisivo”. Auriemma e Robinson? “Auriemma sta andando in carburazione – risponde Corrado – ad Ostuni, con i suoi centimetri, è stato fondamentale in mezzo all’area. Robinson si è un po’ innervosito, perché è stato affrontato con troppa decisione dagli avversari e lui è caduto in trappola. Alla fine tutti hanno dato il loro contributo. Il gruppo è unito”.
“E’ stata una partita equilibrata – sostiene il capitano Carmine Moccia -. Sapevamo di incontrare una corazzata. Hanno cercato di buttarla in bagarre, ma siamo stati bravi a non perdere la calma, e ad evitare lo scontro. Potevamo approfittare prima dell’espulsione di Malamov, ma non siamo riusciti a sfruttare le occasioni avute in attacco, mentre in difesa ci sono state troppe distrazioni. Nell’ultimo quarto ci siamo ricompattati. Abbiamo difeso meglio e sfruttato qualche contropiede in più. E’ stata la vittoria del cuore”. Trent’anni a dicembre, Moccia è di San Gennaro Vesuviano. Pochi giorni fa si è laureato in “terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva” alla Seconda università di Napoli. E’ un’ala piccola, di 190 cm, e ha al suo attivo oltre 1.100 punti. In passato ha giocato con Benevento e Airola (C1) e Maddaloni (B2); vanta due promozioni (C1 e B2) e una coppa Italia con Capo d’Orlando. Da quest’anno è a Sarno con l’obiettivo di tornare in serie B. Intanto, domenica 23 novembre al PalaFinamore arriva la squadra di Bernalda. “Potrebbe sembrare una partita facile, vista la loro posizione in classifica e il loro roster, ma non è così – conclude Moccia -. Su tutti emerge il play Laquintana, un tipo che ha molti punti nelle mani. E segna tanto dai 6,75 metri. Attenti ad abbassare la guardia. Bisogna approcciare bene la partita, senza pensare di averla già in tasca, mettendo in campo una difesa accorta, come abbiamo fatto nelle ultime gare”.

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