Lettera aperta degli avvocati del Foro di Nocera ai colleghi parlamentari

Il Consiglio dell’ Ordine degli avvocati nocerini, ci ha inviato un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.

Si riporta, di seguito, la lettera aperta del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore, Aniello Cosimato, ai Senatori e Deputati avvocati, in merito alle previsioni normative della riforma della giustizia ed alle problematiche ad essa connesse. Con cortese preghiera di massima diffusione.
“Cari Colleghi,
affido a questa “lettera aperta” il pensiero che da tempo attraversa le discussioni tra avvocati, in relazione alle novità normative in materia di Giustizia. Nelle assemblee dell’ordine forense, nelle sedute di consiglio direttivo, nelle riunioni dell’unione regionale degli stessi, in ogni occasione, anche fugace, di confronto, giungiamo immancabilmente per interrogarci sull’operato di chi siede tra i banchi del Parlamento, portando – almeno idealmente – la toga di avvocato.
Da quanto risulta, per opportuna conoscenza degli Italiani, la categoria professionale direttamente più rappresentata, tra Camera dei Deputati e Senato, è proprio la nostra: circostanza che, sulle prime, potrebbe suscitare timori di deprecabili pressioni lobbystiche, tutte da scongiurare. Paradossalmente, però, la situazione è impietosamente opposta, e nessuno dei colleghi che ogni giorno vive le aule dei tribunali può fare a meno di ricordarlo a se stesso e agli altri.
Ed allora, cosa muove il Vostro libero e cosciente operato di parlamentari, quando in Aula (quella ad emiciclo) giungono per la discussione e l’approvazione tanti provvedimenti penalizzanti per la nostra professione? Provvedimenti, che sotto il rassicurante vessillo della “riforma” (quante in pochi anni!) hanno finito per mortificarci circa aspetti procedurali, condizioni quotidiane di lavoro – in uffici sempre più intasati di fascicoli e carenti di personale, come quelli del Tribunale di Nocera Inferiore – tristi novità per chi difende i beneficianti del gratuito patrocinio, e pessime ricadute economiche per ciascuno, che stanno finendo per frustrare ogni sana motivazione di giovani, e non solo.
Il tutto, è bene dirlo, parallelamente ad altri provvedimenti normativi di vario grado, che appaiono come perpetrati tentativi di proteggere determinati contesti, presunti pilastri, della nostra economia.
Cari colleghi, credo sappiate molto bene quanto, in un sistema giudiziario sano – ed in un Paese libero – conti l’effettiva libertà degli avvocati e la concreta possibilità di difendere i cittadini in un mondo, quello della Giustizia, dal quale, se non debitamente assistito, il singolo rischia di essere travolto, senza nemmeno sapere il come ed il perché.
Per concludere, cari colleghi, Vi invito semplicemente a ricordarvi di quella toga che faticosamente avete ricevuto, e di quanti tra noi cercano di portare le ragioni della protesta fino ai Palazzi della Capitale. Luoghi nei quali, come avvocati e cittadini, dovremmo in teoria sentirci serenamente rappresentati proprio da Voi. Senza vincolo di mandato”.

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