Sembra non aver fine la vicenda che vede coinvolti la scuola San Francesco e i genitori dei piccoli alunni, iscritti presso l’istituto ma ad oggi ancora ubicati presso la scuola media Alpi di via Cafiero. Ed è nuovamente il presidente del Comitato Intercomunale di Grotti, Stefano Capaldo, a puntare i riflettori sul problema e a chiedere al sindaco Manlio Torquato di intervenire con una soluzione definitiva. Il plesso, infatti, situato in una parte del convento di Santa Maria degli Angeli, è tutt’ora chiuso (nonostante sia perfettamente funzionale) poiché mancano i soldi da versare alla ditta appaltatrice che ha eseguito i lavori e, per questo motivo, non può essere consegnato all’amministrazione comunale. Nel 2002, a seguito del terremoto a San Giuliano di Puglia che provocò il crollo della scuola elementare “Francesco Jovine”, per precauzione i 114 studenti che frequentavano allora la primaria presso il “San Francesco” furono trasferiti a Piedimonte, in via Cafiero : dopo 11 anni di “esilio forzato” ed una petizione di 700 firmatari presentata al Primo Cittadino, genitori ed insegnanti chiedono nuovamente e a gran voce l’apertura della nuova costruzione del quartiere Grotti , che rispetta le norme sismiche ed igienico sanitarie. “Ancora non abbiamo avuto nessuna forma di risposta a chiarire la nostra situazione” spiega Stefano Capaldo in una lettera aperta al sindaco Torquato “Sembra che a nessuno importi la qualità di vita dei nostri figli: si pensa solo al risparmio che si otterrebbe non aprendo la struttura e addirittura agli introiti che la stessa potrebbe portare facendola gestire magari ad un istituto privato.Non si pensa che le spese di gestione sono le stesse già sostenute per il plesso San Francesco e che sarebbero in diminuzione considerando che il nuovo edificio è stato costruito nel rispetto del risparmio energetico.Non si pensa che la mancata apertura dell’istituto scolastico decreterebbe la fine di un quartiere storico.”