Tra Nocera Inferiore e Roccapiemonte, alle prime piogge s’intasano i tombini

Tombini intasati: allarme per l’autunno. Torna l’incubo allagamenti in città: la stagione delle piogge è ormai arrivata e l’intasamento di caditoie e tombini potrebbe rappresentare un serio pericolo. La manutenzione ordinaria dei diversi alveoli di scorrimento è una problematica che si trascina da anni ormai nell’Agro: in località S.Mauro, ad esempio, diversi residenti da tempo segnalano come i canali di scolo a ridosso dei terreni agricoli siano sporchi ed intasati da rifiuti di ogni genere. Erbacce cresciute a dismisura, foglie e cartacce trascinate dai primi venti, materiali ingombranti vari, lattine, pacchetti di sigarette, buste di plastica, avanzi di cibo, bottiglie di vetro: gli snodi che dovrebbero far defluire in fretta le acque piovane, insomma, sono completamente ostruiti e si trasformano in veri e propri tappi che –si teme-potrebbero prima o poi causare tracimazioni ed esondazioni nei giorni di forti piogge. In caso di precipitazioni abbondanti, infatti, il liquido che inizierà a scorrere nei piccoli alvei si imbatterà in diversi ostacoli lungo il suo cammino, trascinando detriti e rifiuti che in alcuni punti potrebbero dar vita a vere e proprie barriere, obbligando l’acqua stagnante e maleodorante a defluire nelle zone circostanti, provocando allagamenti. “Tutti dovrebbero fare la propria parte” commentano alcuni cittadini“ In primis il Consorzio di Bonifica e poi Comune e Provincia. Anche i privati o gli enti potrebbero dare una mano, così come i contadini saltuariamente ripuliscono da soli i canali come possono” Con il sopraggiungere della stagione autunnale si teme per la circolazione urbana e relativi danni a cose e persone anche a Roccapiemonte, dove sono in molti a denunciare lo stato in cui versano i tombini lungo le arterie della città: ammassi di polvere, ciottoli, mozziconi, perfino l’immagine bucolica delle foglie che iniziano a staccarsi dagli alberi (tanto piacevole nelle zone di montagna) rappresenta un serio disagio nei centri abitati, ostruendo le grate di scolo con una sorta di poltiglia(riparo, tra l’altro, ideale di topi ed insetti). Dalle recinzioni ferrose è possibile,inoltre, notare la presenza di fiori(a volte cresciute a tal punto da ricoprire la griglia), e i pozzetti fognari – oltre ad essere intasati da anni di incuria- risultano spesso otturati, impedendo così il regolare deflusso delle acque piovane: basterebbe, dunque, un temporale per trasformare le strade in “fiumi” da cui scaturirebbero blocchi stradali e grandi pozzanghere. L’erba cattiva, è noto, non muore mai e quei ciuffi d’erba -così ostinati da riuscire ad attecchire ovunque – fanno capolino per sbarrare la strada alla pioggia. In passato gli acquazzoni hanno già chiaramente dimostrato che le strade di Roccapiemonte non sono pronte per affrontare le conseguenze di un temporale : i ristagni d’acqua ,avvenuti anche all’altezza di attraversamenti pedonali, raffigurano da tempo un pericolo per l’incolumità di pedoni ed automobilisti nonchè un problema per l’igiene pubblica (è lì, infatti, che prolificano facilmente parassiti quali mosche, zanzare e zecche). Da caditoie a tappi, insomma. I cittadini sono preoccupati e chiedono interventi atti a pulire scoli e tombini per evitare che altri temporali possano mandare in tilt i sistemi di smaltimento delle acque piovane.

Enrica Granato

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