Prendendo in prestito un termine del mondo del calcio potremmo dire che forse è solo POLITICA D’ESTATE e quindi non ha valore per il prosieguo del campionato “politico” che a maggio porterà a scegliere il nuovo sindaco di Sarno. Tuttavia giovedì sera al Green Bar si è assistito ad un sogno di una notte mezz’estate, e cioè persone che la pensano diversamente su tutto sedersi e discutere di un argomento spinoso qual è il PUC. Il PUC a Sarno manca da più di quarant’anni – afferma Bruno Annunziata, – del movimento cinque stelle – ci hanno provato senza successo quasi tutte le amministrazioni che si sono succedute – abbiamo preso spunto per questo dibattito da una seduta del consiglio comunale dove sono volate parole abbastanza grosse quando si è incominciato a discutere di alcuni argomenti riguardanti il PUC. Naturalmente dal nostro incontro non ci aspettavamo nessuna soluzione ma sono uscite comunque fuori valide proposte e i cittadini presenti oltre ad intervenire hanno capito qualcosa in più sul PUC Al tavolo di discussione erano presenti (in ordine rigorosamente alfabetico) il consigliere provinciale e presidente di Agro Invest Franco Annunziata, l’ex consigliere comunale Lucio Annunziata, l’architetto Raffaele Di Domenico e l’avvocato Gaetano Ferrentino, uomo vicino al PD e corrispondente della Città. Assente ingiustificato l’amministrazione comunale – rincara la dose Mimmo Bafurno anche lui attivista del movimento pentastellato – gli inviti erano stati rivolti sia al Sindaco Mancusi che all’assessore di competenza Musco. Un vero peccato per il buon numero di persone presenti che avrebbero potuto ascoltare anche la versione dell’amministrazione più volte tirata in balla dai relatori soprattutto sul tormentone BOERI e sul suo allontanamento che definirlo non consensuale è un eufemismo. Dopo un primo giro di interventi la parola è passata al pubblico che hanno rivolto numerose domande che hanno rinvigorito la discussione quali ad dalla costruzione di case per giovani coppie oggi il termine casa popolare è sostituito con l’inglese social housing che non possono accedere ad un mutuo all’abusivismo edilizio, figlio anche appunto di un piano regolatore assente da 40 anni e che comunque è tollerata e non combattuta, al “polo scolastico” che è stato fatto cadere nel dimenticatoio e piuttosto che sottrarre terra coltivabile alla zona più fertile del mondo l’architetto Di Domenico ha avanzato l’ipotesi di un recupero degli edifici abbandonati. L’ultima domanda riguardava la stazione di Sarno delle ferrovie dello stato che ha perso molto traffico ed è stata avanzata l’ipotesi di far confluire i binari della Circumvesuviana per creare un vero e proprio hub dei trasporti e per eliminare il passaggio a livello che causa notevoli disagi a via Roma.
Sarno: le vie del PUC in una notte di mezza estate
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