Commemorare la storia di Borsellino, ogni anno, non solo è un atto dovuto ma rientra in una tradizione più ampia dell’umanità, il non dimenticare. Ricordarlo è un modo per dire no alle mafie, è un modo che si rapporta a quello che dice un proverbio ebraico sui giusti: “E siccome Iddio vide che il numero de Giusti era esiguo, si apprestò a radicarli di generazione in generazione”. Borsellino, Falcone ed altri ancora che sono morti per il dovere, sono dei “Giusti”, questo ci dà la sensazione che la loro presenza eterna ci accompagna lungo le vie della vita. Non perdiamone la memoria, sarebbe un delitto ed una vittoria per chi delinque, per chi è colluso con le mafie, per chi si veste da perbenista ma in sè ha il cancro della malavita e si nasconde tra noi, spiandoci, osservandoci, con la viltà che lo contraddistingue dalle persone buone ed ingenue. Non arrendiamoci, evitiamo il sistema marcio del compromesso che stia lontano da noi, nessun patto con le mafie.
Giuseppe Colamonaco – Editoriale in memoria di Paolo Borsellino