I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, a Pontecagnano Faiano, unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri, hanno apposto i sigilli di sequestro ad un’area di alcune centinaia di metri quadrati costituente un più ampio piazzale di pertinenza di una nota attività industriale del luogo dedita ad impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non, come rifiuti liquidi speciali del tipo solventi, soluzioni di lavaggio, inchiostri, liquidi di produzioni e simili.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Salerno, dott. Bruno de Filippis, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dott. Carmine Olivieri, della sezione reati ambientali della Procura salernitana, guidata dal Procuratore Capo Franco Roberti.
La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della società interessata per le diverse violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente).
In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E., si è proceduto al sequestro preventivo dell’area aziendale a servizio dell’impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non, con informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno a carico del legale rappresentante per aver violato gli art.137 e 256 del d.lvo 152/2006 (codice dell’Ambiente), ed in particolare perché, quale legale rappresentante della società dedita allo stoccaggio provvisorio, trattamento e cernita di rifiuti liquidi speciali pericolosi e non pericolosi per il recupero dei solventi, soluzioni di lavaggio, inchiostri, liquidi di produzioni e simili:
scaricava senza la prescritta autorizzazione nel vicino Torrente Sardone, attraverso una condotta esterna all’opificio, le acque meteoriche di dilavamento del piazzale che circonda il capannone aziendale, da ritenersi acque reflue industriali per il loro essere suscettibili di contaminazione atteso che su detto piazzale vengono movimentati e stoccati per il successivo smaltimento o recupero i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi riposti in centinaia di contenitori, tra bidoni, cisternette e big bags;
effettuava sul piazzale esterno al capannone aziendale il sistematico deposito di una rilevante quantità di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in contrasto con le modalità di stoccaggio dei fusti e delle cisternette fissate dalla autorizzazione regionale e da effettuarsi “all’interno di strutture”; nello specifico stoccava big bags e bidoni contenenti rifiuti speciali non pericolosi C.E.R. 190203 (miscugli di rifiuti non pericolosi), bidoni e cisternette contenenti rifiuti speciali pericolosi a C.E.R. 190208 (combustibili liquidi contenenti sostanze pericolose), cisternette e bidoni contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 080312 (scarti di inchiostro contenenti sostanze pericolose), cisternette contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 140603 (solventi e miscele di solventi), cisternette e bidoni contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 070503 (solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio, acque madri), cisternette contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 070508 (fondi di distillazione e residui di reazioni), e big bags contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 150110 (imballaggi con residui di sostanze pericolose o da esse contaminati) e bidoni contenenti rifiuti pericolosi C.E.R. 190203 (miscugli di rifiuti non pericolosi).
Come tra l’altro evidenzia lo stesso GIP nel Decreto di sequestro preventivo, “verificandosi sul piazzale la movimentazione ed il deposito di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con conseguente inquinamento delle acque di dilavamento, scaricate nel torrente Sardone, senza essere convogliate nell’impianto di depurazione”.
Il valore approssimativo di quanto in sequestro è di diverse decine di migliaia di euro.
PONTECAGNANO FAIANO: Sequestrata area aziendale, scaricavano nel torrente Sardone acque reflue indistriali non depurate
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