Contrattopoli: Ciccio Corapi rifiuta il patteggiamento

Il centrocampista della Nocerina rifiuta lo strumento che è stato più usato nel calcio scommesse, il patteggiamento. In verità, tale istituto è solo contemplato nel processo penale, la giustizia sportiva lo ha fatto proprio ed i danni si sono visti. Il Grosseto in serie B dopo aver patteggiato inizialmente, con una pena di soli sei punti di penalizzazione e nonostante la responsabilità diretta dalla Lega Pro alla serie B in una sola notte. Un altro esempio arriva dalla serie cadetta, almeno la metà delle squadre partecipanti è stata coinvolta con dei propri tesserati nel calcio scommesse, qualche punto di penalità, un po’ di patteggiamento e tutti in serie B a giocare in tranquillità. Il Presidente Citarella, in tempi non sospetti, aveva più volte dichiarato che i calciatori coinvolti nella vicenda scommessopoli sarebbero ben presto ritornati in campo a giocare, grazie proprio alla formula patteggiamento. In questo modo quale giustizia è possibile attuare? Nessuna, diventa solo un giro di carte bollate e di sedute davanti agli organi disciplinari del tutto inutili, bisognerebbe elidere il patteggiamento dal regolamento di giustizia sportiva ed introdurre la radiazione. Corapi, insieme al suo avvocato Alessandro Calcagno, preferisce l’assoluzione piena, un gesto coraggioso che va sottolineato in questo pallone fatto di soli sotterfugi e di poco polso. La Procura Federale ha chiesto tre mesi di squalifica e 30 mila euro di multa, mentre chi ha truccato le partite per anni gioca ancora al calcio. Siamo messi proprio male.

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